Nel periodo prenatalizio le case, i locali e i negozi si riempiono di stelle di Natale. Si tratta di piante indissolubilmente legate a queste festività e per questo capaci di creare quella tipica atmosfera così accogliente e calda.
Troppo spesso però la stella di Natale viene trattata alla stregua di fiori recisi e buttata al termine delle vacanze natalizie. Invece la stella di Natale è una specie durevole; come tale possiamo gestirla dedicandole alcune cure colturali e assistendo ai suoi cambiamenti di forma e colore.
Vediamo quindi di conoscere meglio la specie e le sue esigenze.

La pianta
Il nome scientifico della stella di Natale è Euphorbia pulcherrima, appartiene alla famiglia botanica delle Euforbiacee ed è da tempo diffusa in tutto il mondo.
Originaria del Messico, dove cresce nei sottoboschi raggiungendo anche i 4 metri di altezza, ama un clima caldo e umido.
Ciò che comunemente consideriamo il fiore della Stella di Natale, in realtà è l’insieme delle brattee esterne che circondano il fiore vero e proprio, che è molto piccolo ed insignificante. La fioritura avviene in un periodo dell’anno in cui le ore di luce sono in calo, per ragioni di fotoperiodo. I primi fiori si formano da ottobre e le brattee da novembre iniziano a tingersi di rosso.
Che cosa fare dopo l’acquisto

Le stelle di Natale si acquistano contenute in vasi spesso avvolti in vistosi rivestimenti plastici, da togliere una volta portata a casa la pianta, in modo che possa respirare meglio. Sebbene la funzione che attribuiamo alla stella di Natale sia quella decorativa, si tratta comunque di un essere vivente con alcune esigenze. Innanzitutto, è bene non posizionarla vicino a fonti di calore come il camino o i caloriferi, perché pur amando le temperature alte, potrebbe appassire trovandosi troppo vicina al calore intenso. L’ideale è tenerla vicina ad una finestra illuminata, in modo tale che possa ricevere luce ma non diretta.
Attenzione agli animali domestici
Gli steli della pianta contengono una sostanza lattiginosa che, oltre ad essere irritante per la pelle umana, ha un certo effetto tossico su cani e gatti e pertanto deve essere tenuta fuori dalla loro portata.
Irrigazioni
Considerando che la stella di Natale si trova a vivere in ambienti interni riscaldati, il terriccio del vaso si asciuga rapidamente, e pertanto sono necessarie irrigazioni regolari. Ma bisogna irrigare sempre con parsimonia, evitando che il terriccio si inzuppi, perché le radici potrebbero andare incontro a marciumi radicali. Non c’è una frequenza fissa su cui basare le irrigazioni, ma bisogna osservare il terriccio e intervenire solo quando questo è asciutto.
Cure post natalizie
Trascorse le festività, la stella di Natale resterà ancora in casa, poiché non tollera le basse temperature. Le accortezze da dedicarle sono le stesse, ovvero garantire che abbia luce a sufficienza e un tenore di umidità adatto, ma ciononostante assisteremo alla naturale caduta delle foglie, che non deve preoccupare.
La stella di Natale in primavera

Ai primi tepori della primavera, la stella di Natale potrà essere rinvasa, dato che quasi sempre il vaso con cui viene venduta è di dimensioni inferiori alle necessità della pianta. Ma prima ancora del rinvaso deve ricevere una buona potatura degli steli, che avranno ormai perso tutte le foglie. Gli steli vanno tagliati di un terzo della loro lunghezza, con una cesoia di qualità, e questo garantisce un rinnovo vegetativo.
Al momento del rinvaso è importante disporre di un buon substrato di qualità, come ad esempio Brave Terriccio Bio. Si tratta di una miscela ben equilibrata di torbe nere e torbe bionde (acide) arricchita di un concime azotato di origine naturale. Questo terriccio è adatto a tutte le piante, comprese le ornamentali come la stella di Natale.
Oltre al terriccio è ottimo aggiungere una piccola dose di un concime naturale completo, come Brave Crescita Sana, formulato a base di sostanza organica umificata, batteri della rizosfera e inoculi di funghi micorrizici. Non si tratta solo di un concime ma anche di un biostimolante, grazie a questo inoculo e alla presenza di acidi umici che insieme stimolano l’assorbimento radicale di acqua ed elementi nutritivi per una migliore efficienza. Il prodotto si trova in pratiche confezioni da 800 grammi.
Con le temperature miti, la pianta può stare finalmente all’aria aperta, ma mai in una posizione soleggiata: è meglio tenerla sempre in penombra, in un’ubicazione che le garantisca luce filtrata e non diretta.

Concimazioni durante la stagione
Durante la bella stagione, è importante irrigare regolarmente la pianta, e almeno ogni due settimane aggiungere del concime liquido all’acqua dell’annaffiatoio, per esempio Piante Fiorite. Lo si può utilizzare anche settimanalmente, diluendo un tappo di prodotto in 3 litri di acqua. Di solito per l’irrigazione di una singola pianta serve molta meno acqua, quindi o si riduce il quantitativo di concime in proporzione, oppure, come è più, probabile, si utilizzano i 3 litri per annaffiare anche altre piante fiorite.
Avversità della Stella di Natale
Gli insetti che possono attaccare questa pianta sono afidi e aleurodidi (mosche bianche), entrambi trattabili con il Sapone Molle e le cocciniglie che invece si possono debellare con Olio di Lino, ottenuto dalla spremitura a freddo dei semi del lino. Sono entrambi prodotti di origine naturale, non tossici e che non lasciano residui inquinanti nell’ambiente.
Far rifiorire la stella di Natale
Una pianta di stella di Natale ben curata può certamente fiorire di nuovo, sebbene la fioritura, in una gestione domestica, non avvenga quasi mai nel periodo natalizio. Infatti, i vivai produttori di stelle di Natale adottano delle specifiche tecniche di forzatura e dispongono di serre con illuminazione ad hoc, per portare la fioritura di questa specie proprio nel periodo commerciale utile. Una colorazione rossa delle brattee potrà sorprenderci quindi verso la metà di novembre.