Ortaggi invernali: tutto sulla gestione nei mesi freddi

Quali sono gli ortaggi invernali ideali da utilizzare? Un orto in inverno appare facilmente spoglio, a volte con la neve, a volte soltanto gelato o umido. Questa è la stagione più calma, nella quale i lavori da realizzare diventano veramente minimi e anche i prodotti da raccogliere sono di norma molto pochi. Ma non abbandoniamo l’orto completamente: continuiamo a prenderci cura di quello che c’è e pensiamo già a come organizzarci per la futura stagione, per iniziare la coltivazione con il piede giusto.

L’articolo che segue è dedicato alla cura degli ortaggi presenti nei mesi freddi, ma intende anche dare suggerimenti, in vista delle future scelte, su come rendere anche questo periodo produttivo e ricco di soddisfazioni, grazie ad una buona programmazione colturale e alle tecniche di protezione. Perché, sebbene l’inverno sia effettivamente una stagione proibitiva per molte specie, spesso ci sono molti margini di potenziamento nella realizzazione di buoni raccolti invernali.

Gli ortaggi più comuni negli orti invernali

Un orto invernale per organizzato per tempo può essere molto ricco di verdura resistente al freddo, il cui vantaggio principale è rappresentato dalla possibilità di una raccolta scalare.

Vediamo di seguito le specie principali, quali attenzioni richiedono e in quali stadi si trovano durante i mesi più centrali dell’inverno.

Cavolo verza

Il cavolo verza, più noto semplicemente come verza, è certamente uno dei protagonisti dell’orto invernale, tanto che alcuni sostengono che il suo sapore migliori proprio dopo una gelata.

La resistenza al freddo di questa pianta è possibile in virtù della bollosità delle sue foglie.

Tuttavia, sulla verza è importante una precisazione per i neofiti dell’orto: le piantine devono comunque essere trapiantate nell’orto entro la fine dell’estate, crescono durante tutto l’autunno e arrivano in inverno al momento della raccolta. In inverno, quindi non occorre fare niente per le verze, solo raccoglierle man mano che si intende cucinarle.

Cavolo nero

Come la verza, anche il cavolo nero di Toscana presenta foglie bollose che lo rendono resistente al freddo. La raccolta può andare avanti fino a primavera, purché non venga mai cimato l’apice: si devono togliere sempre le foglie basali, per consentire al cuore vegetativo di continuare a produrre.

Se ci rendiamo conto che il cavolo nero ci piace, progettiamo di metterne più piantine la prossima estate, per arrivare all’inverno con una maggiore quantità di prodotto.

Cavolo riccio

Il cavolo riccio o Kale è un cavolo poco coltivato in Italia fino a pochi anni fa, ma negli anni recenti ha poi assunto una progressiva importanza negli orti e nelle coltivazioni orticole professionali. Per la gestione e la raccolta si può fare riferimento a quanto vale per il cavolo nero, perché anche questo è un tipo di cavolo che non forma una testa ma un pennacchio di foglie emesse da uno stelo che si sviluppa in altezza per mesi.

Cavolfiore

Il cavolfiore è una pianta che ci interessa per l’infiorescenza, ovvero la parte bianca o colorata. Questa sfortunatamente è sensibile al freddo e quindi con le gelate rischiamo di perderla, perché si riempie di chiazze nere. Deve essere raccolta prima di sensibili abbassamenti termici a 0°C. Le piante che invece non hanno ancora formato la testa, come nel caso di cultivars tardive, possono invece resistere anche fino a -5°C.  Quindi nel caso del cavolfiore, molto dipende dallo stadio in cui si trova al sopraggiungere del gelo, e anche dall’umidità, che rende il freddo molto più insopportabile anche per le piante

Poche piante possono anche essere coperte con teli di tessuto non tessuto che le avvolga singolarmente, ma questa indicazione è impraticabile per colture più estese. In questo secondo caso è possibile procurarsi dei teli molto larghi da stendere sull’intera aiuola a coprire tutte le piante insieme. La larghezza è necessaria perché le piante sono più alte rispetto alle insalate, ovviamente, e questo rende molto più complessa la loro copertura. Per approfondire, ecco l’articolo dedicato alla coltivazione del Cavolfiore.

Cavolo di Bruxelles

La raccolta dei cavolini di Bruxelles arriva nel pieno dell’inverno, e le piante sono abbastanza resistenti al freddo. Non è necessario fare niente di particolare, solo attendere che siano pronti. Per approfondire, ecco l’articolo dedicato alla coltivazione del Cavolo di Bruxelles.

Endivie e cicorie

Le endivie, riccia e scarola, sono tipiche insalate autunno invernali, così come le cicorie, chiamate anche radicchi. Sono piante abbastanza resistenti al freddo purché non sia troppo prolungato, perché le gelate provocano l’allessamento e il disseccamento delle foglie. L’endivia riccia è più sensibile al freddo rispetto alla scarola e quindi è importante raccoglierla per tempo. Nel caso di freddo poco intenso però è sufficiente coprire tutta l’aiuola con teli di tessuto non tessuto, da fissare bene con assi di legno o pietre.

Rapa

La rapa è un tipico ortaggio invernale di cui si mangiano la radice carnosa e anche il fogliame. Quest’ultimo viene irrimediabilmente danneggiato dalle gelate, pertanto è consigliato fare la raccolta della maggior parte delle foglie prima di sensibili abbassamenti termici. Per approfondire, ecco l’articolo dedicato alla coltivazione della rapa.

Aglio

L’aglio in inverno appare come un germoglio molto piccolo e tenero, poiché è stato seminato in autunno. Resiste bene a temperature fino a -10 o anche -15°C purché non siano accompagnate da un’elevata umidità. Inverni molto piovosi e umidi possono comportare dei marciumi, e in tale caso, se la coltura venisse interamente distrutta, potrebbe risultare necessario ripiantare l’aglio a fine inverno, cosa tecnicamente possibile. Molti scelgono appositamente di seminare l’aglio a fine inverno, soprattutto se si tratta dell’aglio bianco, mentre per l’aglio rosa è più comune l’impianto autunnale.

In tal caso, la nuova semina deve essere realizzata dopo aver rigenerato la terra con un prodotto a base di Trichoderma, fungo antagonista che ostacola lo sviluppo di funghi patogeni. Ottimo a questo proposito è Tricoder, un prodotto ad azione specifica che contiene un’alta concentrazione di Trichoderma, e che grazie a questo riesce a condizionare la composizione microbica del suolo. In aggiunta a questo, dovendo concimare il terreno prima dell’avvio della nuova stagione, sarà utile scegliere Brave Terriccio Bio, che oltre ad apportare sostanza organica e nutrienti, favorisce anche lo sviluppo delle preziose micorrize. Per approfondire, ecco l’articolo dedicato alla coltivazione dell’aglio.

Chi poi non avesse seminato l’aglio in autunno può farlo verso la fine di febbraio o nella prima metà di marzo.

Cipolla

Le cipolle in inverno si trovano, come nel caso dell’aglio, allo stadio di piccole piantine. Ci riferiamo soprattutto alle varietà rosse e bianche, che si raccolgono a fine primavera come cipollotti freschi o più tardi come cipolle da conservazione. Anche per queste sussiste il rischio di marciumi nel caso di eccessiva umidità del suolo, e si può fare riferimento a quanto consigliato sopra per l’aglio.

A fine inverno o inizio primavera, è utile integrare la concimazione somministrata alla semina con un prodotto di origine naturale, come Bioactive, o Ortofrutta Bio, poiché si tratta di una coltura a ciclo lungo e un’aggiunta di nutrimento ne permette lo sviluppo ottimale. Per approfondire, ecco l’articolo dedicato alla coltivazione della cipolla.

Porro

Anche il porro è una pianta resistente al freddo e in questa stagione può trovarsi in diverse fasi di sviluppo, a seconda del momento del trapianto. A porri ancora piccoli conviene lasciare il tempo di crescere, senza troppa preoccupazione per il gelo. Per approfondire, ecco l’articolo dedicato alla coltivazione del porro.

Piante aromatiche perenni

Le piante aromatiche perenni durante la stagione fredda si fermano e molte di loro sono state potate in autunno, per eliminare tutte le parti diventate ormai secche, mentre altre, come il rosmarino (qui la guida completa su come coltivarlo, mantengono la parte aerea tale e quale e resistono discretamente agli abbassamenti termici. Per proteggere gli apparati radicali dal gelo è utile mettere uno bello strato di pacciamatura alla base delle piante stesse, come per rosmarino e salvia. Tra i prodotti naturali che garantiscono questa protezione e offrono anche un buon effetto estetico citiamo Corteccia Mista.

Dopo l’inverno: progetti futuri per l’orto

L’inverno è una stagione che non richiede tanto impegno nell’orto, e allora possiamo dedicare un po’ di tempo a progettare le future coltivazioni, ipotizzando ad esempio di provare nuove specie più, insolite o varietà diverse. Inoltre, è molto utile stilare una lista della spesa delle cose necessarie e utili per un nuovo anno nell’orto: attrezzi, semi e anche concimi naturali e corroboranti per un orto del tutto ecosostenibile e fruttuoso.

Prodotti suggeriti

Tricoder

Prodotto in grado di condizionare l’attività microbica del suolo apportando microrganismi utili alla pianta.

Bioactive

Concime unico ed esclusivo, studiato per la preparazione del terreno destinato all’orto, al prato e al giardino. Apporta sostanza organica che rivitalizza il terreno e lo rende fertile.

Ortofrutta Bio

Concime organo-minerale ideale per l’orto e il frutteto biologico. A base di materie prime selezionate, permette di nutrire le piante in maniera graduale mirata, nel rispetto di un’agricoltura sana e biologica.

sacco di brave terriccio bio

Brave Terriccio Bio

Un substrato studiato per colture di eccellenza, ottenuto miscelando torbe nere e torbe bionde di qualità. Inoltre, apporta nutrimento e crea le condizioni ottimali per lo sviluppo delle micorrize.

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