Ingiallimento fogliare: cause e soluzioni

Cos’è l’ingiallimento fogliare e cosa lo causa? Capita a molti di noi di vedere ingiallire le foglie delle piante che amiamo o di cui desideriamo i frutti, e non sempre ne individuiamo le ragioni e le soluzioni. Vediamo quindi in questo articolo le casistiche più comuni e come prevenirle ed arginarle in modo preventivo e risolutivo, utilizzando sempre prodotti ecocompatibili.

Nell’immaginario comune, la buona riuscita delle coltivazioni sembra essere legata al famoso “pollice verde”, ovvero particolari virtù che alcuni hanno nell’ottenere prati di colore verde brillante, raccolti abbondanti e fioriture spettacolari delle specie ornamentali.

In realtà con alcuni accorgimenti tutti possiamo coltivare con successo ed è normale che qualcosa ogni tanto vada un po’ storta, ma niente paura. Uno dei sintomi più evidenti di qualche squilibrio nella crescita delle piante è l’ingiallimento fogliare. Questo può riguardare ortaggi, specie ornamentali di vario genere e sicuramente anche le piante da frutto.


Le cause possono essere molteplici, e non sempre riconoscibili, tanto che per distinguerli non è sufficiente un’osservazione visiva. Infatti bisogna anche ricostruire quello che è stato fatto fino a quel momento per quella pianta e in quel terreno. Quali concimazioni e con quanto prodotto, eventuali correttivi del ph, trattamenti, irrigazioni, e relativi dosaggi di tutto questo.

Ma vediamo adesso di capire le cause più frequenti degli ingiallimenti e, caso per caso, come intervenire per ripristinare un buon colore verde, sintomo di salute della pianta e promessa di una buona produzione.

Carenze di azoto

Immagine con ingiallimento fogliare causato da carenza di azoto

Le carenze di azoto sono sicuramente una delle cause più frequenti dell’ingiallimento fogliare L’azoto è infatti uno dei principali elementi della nutrizione per tutte le specie vegetali. Deve essere somministrato tramite concimazione perché le riserve del suolo non sono quasi mai sufficienti.

Per riconoscere la carenza di azoto è necessario osservare la pianta nel suo insieme. In questo caso dovrebbe manifestare una crescita ridotta, e, se si tratta di una coltura da frutto, avere una bassa produzione. Conoscendo gli apporti di concime effettuati di recente è possibile effettivamente stabilire se la causa sia questa. In caso di risposta affermativa, provvedere a concimare quanto prima con prodotti che apportino rapidamente azoto.

Tra quelli ecocompatibili citiamo le farine di sangue e i macerati di ortica, ed entrambi possono essere distribuiti sia per via radicale sia per via fogliare.

Clorosi ferrica e pH

Immagine con pianta colpita da clorosi ferrica e quindi soggetta a ingiallimento fogliare

Ci sono casi in cui l’ingiallimento fogliare è dovuto ad un pH del suolo non abbastanza basso per determinate specie definite acidofile perché necessitano di un pH acido. Esempi comuni sono i mirtilli tra i fruttiferi, e molte piante ornamentali come le azalee, i rododendri, le ortensie, le fucsie, le gardenie e le camelie. Queste specie non possono vegetare bene nei normali substrati o terreni, ma richiedono particolari terricci per acidofile, a base di torba acida, o correzioni del suolo con zolfo.

La causa degli ingiallimenti fogliari è in questo caso una clorosi ferrica. Si tratta della difficoltà, da parte delle piante, nell’assorbire il ferro a pH vicini alla neutralità o addirittura alcalini.

La clorosi si manifesta con scolorimenti delle lamine fogliari, a partire dalle foglie più apicali e giovani, per poi estendersi a quelle più vecchie, mentre le nervature in genere restano verdi. Nei casi gravi si assiste anche alla caduta anomala di molte foglie, con la pianta che si spoglia, pur senza arrivare a morire.

Effetto rinverdente per tutte le piante

Immagine con prodotto che combatte la clorosi ferrica, una delle cause dell'ingiallimento fogliare

Per risolvere in breve tempo il problema della clorosi ferrica si può intervenire con un prodotto come Drin. SI tratta di un concime a base di chelato di ferro. Il prodotto svolge un rapido effetto rinverdente su tutti i tipi di piante. Agisce efficacemente su quelle: ornamentali, da frutto e orticole, sia coltivate in piena terra sia coltivate in vaso. Lo si può impiegare sia in via preventiva sia curativa durante quasi tutto l’anno, evitando i periodi più freddi, solitamente di dicembre e gennaio. Il formato del prodotto è in microgranuli e lo si trova in confezioni da 200 g, 800 g e in bustine da 10 grammi, da sciogliere in 10 litri di acqua per trattamenti da realizzare per via radicale o in 15 litri di acqua per irrorazioni fogliari.

A scopo analogo, ma adatto anche ai tappeti erbosi, è il concime Vitafer, molto ricco di ferro e disponibile in confezioni che vanno da 1 kg a 25 kg. Per ottenere il meglio da questo prodotto, l’ideale è somministrarlo per via preventiva, per esempio alla lavorazione del terreno nel caso dell’orto, o dello scavo delle buche per la messa a dimora delle piante o per le consuete concimazioni annuali. È particolarmente indicato per ortensie ed altre specie ornamentali, tra cui le acidofile, di cui risalta le fioriture e inverdisce il fogliame.Il prodotto si utilizza distribuendolo sul terreno nelle dosi suggerite in base alle tipologie di piante.

Entrambi i prodotti, Drin e Vitafer, sono consentiti in agricoltura biologica e quindi validi per coltivazioni amatoriali che si ispirano a questo metodo.

Carenze di magnesio

Immagine con esempio di ingiallimento fogliare da carenza di magnesio

Le carenze di magnesio sono diverse dalle carenze di azoto e più simili alle carenze di ferro, in quanto ad essere soggetto all’ingiallimento fogliare, anche in questo caso, è prevalentemente lo spazio internervale delle lamine fogliari, con nervature che restano verdi.

A causa delle analogie tra i diversi tipi di carenza nutritiva, non è semplice il loro riconoscimento, e nel dubbio possiamo utilizzare prodotti più completi, quale ad esempio Iron Max, che ha un effetto rinverdente un po’ su tutte le piante e i tappeti erbosi, grazie al suo contenuto di ferro, magnesio e zolfo.

La presenza di zolfo esplica anche un effetto acidificante del substrato e quindi il concime può essere utilizzato per le piante acidofile.

Iron Max si trova in confezione da 1 kg, 5 kg e 25 kg. Deve essere utilizzato in dosi variabili a seconde delle tipologie di colture. Per esempio, per i tappeti erbosi si legge un’indicazione di distribuzione che va dai 30 ai 50 grammi/mq. Va praticata in primavera a scopo preventivo o in caso di carenza visibile. In questo caso, con una confezione si possono trattare una volta 20-30 mq di prato.

Carenza di calcio

La carenza di calcio si verifica specialmente in terreni acidi o poco calcarei, e si manifesta con sintomi simili alla clorosi ferrica, che invece, come spiegato sopra, avviene con pH alti. Per accertarsi che il pH sia nei valori vicini alla neutralità è utile misurarlo mediante appositi strumenti ed eventualmente intervenire. Concimi naturali che apportano calcio sono la cenere di legna e le farine di alghe calcaree come il litotamnio e Calciomagnesio.

Marciumi radicali

Immagine con radice marci, una delle cause dell'ingiallimento fogliare

A volte l’ingiallimento fogliare è provocato da problemi alle radici. Questa forse è una delle cause che si tende meno a prendere in considerazione.

Se il terreno è troppo asfittico e non drena bene, o se sono state praticate irrigazioni troppo abbondanti, o se banalmente piove per giorni e giorni consecutivi, le radici possono effettivamente andare in sofferenza.

I marciumi radicali si traducono ovviamente in rallentamenti negli assorbimenti di elementi nutritivi e della stessa acqua. Così tutta la parte aerea ne subisce le conseguenze.
In questi casi purtroppo non sempre è facile intervenire. Qualora si tratti di un esemplare di pianta arborea ancora giovane potremmo anche ipotizzare di spostarlo in un luogo migliore estraendolo dal luogo in cui si trova e trapiantandolo in una posizione in cui il terreno sia più drenato. Nel caso di coltivazione in vaso invece potremmo sostituire il substrato. In entrambi i casi, per aiutare la pianta a riprendersi potremmo contare sull’inoculo di funghi micorrizici, che hanno un effetto stimolante a livello radicale.

Immagine con prodotto che permette di combattere alcuni funghi patogeni che portano l'ingiallimento fogliare

Nel caso di piantine da orto, molto spesso l’unica cosa da fare è sostituirle direttamente, soprattutto se piccole e già molto compromesse. Se ci trovassimo invece nel pieno del loro ciclo colturale, come nel caso dei pomodori a metà estate, ricordiamo di irrigare meno e trattare il suolo con prodotti a base di Trichoderma. Si tratta di un fungo antagonista capace di competere con i funghi patogeni del suolo, come quelli responsabili dei marciumi radicali. I terreni troppo argillosi tendono all’asfissia, e la coltivazione migliore degli ortaggi è in questo caso su prode leggermente rialzate e divise dai vialetti di camminamento.

Esempi tipici su piante comuni

Agrumi

Immagine con agrumi attaccati da insetti vari

Negli agrumi l’ingiallimento fogliare è frequente e può essere determinato da cause di vario genere. Tra questi ci sono anche indebolimenti generalizzati della pianta dovuti ad attacchi massicci di cocciniglie e di afidi. Possiamo verificarne abbastanza facilmente la presenza sia individuandoli direttamente sulle foglie o sui rametti, sia notando l’eventuale presenza di melata e di fumaggine.

Altrimenti una causa può essere la carenza di azoto, se l’ingiallimento interessa dapprima la nervatura centrale delle foglie, per poi estendersi a tutto il lembo.

Trattiamo ora la carenza di magnesio invece, molto frequente sulle piante di arancio dolce, soprattutto nelle varietà Tarocco, Ovale e Moro. Si nota come ingiallimento degli spazi internervali di tutto il lembo, ad eccezione, di solito, della prima porzione dalla parte del picciolo.

Ortensie

Le ortensie sono tra le specie potenzialmente più esposte al rischio di clorosi ferrica e a conseguenti ingiallimenti. Conviene quindi prevenirle per tempo, concimando ogni anno, alla ripresa vegetativa, con i consueti concimi completi e aggiungendo uno dei prodotti visti sopra, che apportano specificamente il ferro.

Mirtillo

Il mirtillo è tra i piccoli frutti quello che richiede un pH del suolo più basso, ovvero di 4,5 – 5. Quindi, per evitare ingiallimenti della chioma e scarsa fruttificazione, è fondamentale mescolare al terreno della torba acida o dei fertilizzanti ad effetto correttivo come quelli di cui sopra, ad esempio Iron Max.

Ingiallimenti delle foglie basse dei pomodori

Immagine con esempio di ingiallimento fogliare di una pianta di pomodoro

Delle piante di pomodoro si può notare, soprattutto quando si è in piena estate e gli steli sono già piuttosto sviluppati, che le foglie più vecchie ingialliscano. Questo è un fenomeno normale che non deve destare particolare preoccupazione, soprattutto se i palchi più alti della pianta sono verdi e la produzione è avviata bene.

Nel caso di sospetto di qualche patologia fungina, comunque, conviene per precauzione eliminare queste foglie. Bisogna però stare attenti a non lasciarle a decomporsi sul terreno in loco, perché gli eventuali patogeni resterebbero lì, pronti ad infettare nuovamente.

Ingiallimento fogliare delle piante di patata

La coltivazione delle patate ha un ciclo lungo, che inizia in genere a metà marzo. A seconda delle varietà coltivate, può arrivare a luglio, ad agosto o addirittura a settembre.

La pianta è una forte consumatrice di azoto. Nel caso di disponibilità ottimale, steli e foglie assumono un colore verde tipico della specie, benché questo vari leggermente tra le diverse varietà. In caso di carenza invece si notano una crescita stentata e un colore verde pallido del fogliame, se non addirittura degli ingiallimenti. La produzione di tuberi di conseguenza ne risente, poiché dipende anche dal nutrimento che arriva dalla parte aerea tramite fotosintesi clorofilliana.

Per evitare di vedere questi sintomi, è fondamentale concimare bene all’impianto con fertilizzanti organici ricchi di azoto, oltre che di potassio e fosforo. Un esempio è lo stallatico con Trichoderma, stallatico, pollina, letame classico o concimi misti di varia origine.

Per sopperire alle necessità di azoto per tutto il ciclo ed evitare l’ingiallimento delle piante, un valido concime organico a lenta cessione è Agriazoto, che con un titolo dell’11% di azoto organico è adatto per la concimazione di fondo di questa ed altre colture.

Ingiallimento per basse temperature

In primavera capita anche di notare l’ingiallimento delle piantine da orto da poco trapiantate. È un fenomeno che si nota di frequente su basilico, melanzana e melone, ovvero specie molto esigenti in termini di calore. Bisogna risalire al momento del trapianto e agli eventuali ritorni freddo accompagnati da piogge e umidità. Si può attendere una ripresa delle piantine grazie ad un successivo innalzarsi delle temperature, ma in caso negativo, sostituirle in tempo. In genere, per essere certi di non sbagliare, conviene trapiantare all’aperto queste tre specie non prima della seconda metà di aprile.

Prodotti suggeriti

Terriccio Acidofile

Il substrato di qualità ideale per la coltivazione ed il rinvaso di tutte le Gardenie, Ortensie, Azalee, Lilium, Felci, Rododendri, ecc. che necessitano di terreni acidi.

Vitafer

Concime con alto contenuto di ferro adatto a tutte le colture per contrastarne la carenza, che si manifesta con il classico ingiallimento fogliare.

Drin

La soluzione ideale per far fronte alla carenza di ferro, elemento nutritivo indispensabile per il processo di fotosintesi clorofilliana.

Iron Max

Concime granulare ricco di ferro, magnesio e zolfo con uno straordinario effetto rinverdente.

Calciomagnesio

Corroborante specifico per il controllo di alcune fisiopatie nutrizionali diffuse, come ad esempio il marciume apicale del pomodoro.

Brave Crescita Sana

Prodotto organico e innovativo con inoculo di funghi micorrizici sviluppato per nutrire ortaggi, piante aromatiche, da frutto e ornamentali in modo completo ed efficace.

Tricoder

Prodotto in grado di condizionare l’attività microbica del suolo apportando microrganismi utili alla pianta.

Bioactive

Concime unico ed esclusivo, studiato per la preparazione del terreno destinato all’orto, al prato e al giardino. Apporta sostanza organica che rivitalizza il terreno e lo rende fertile.

Lo Stallatico

Concime biologico totalmente naturale e completo che nutre le piante e mantiene fertile il terreno.

Stallatico Plus FE

Concime organico biologico capace di soddisfare le esigenze nutritive di tutte le piante e di aumentare la fertilità del terreno migliorandone la struttura.

La Pollina

Concime organico biologico totalmente naturale e completo che nutre le piante e mantiene fertile il terreno a base di sola pollina umificata.

Agriazoto

Concime con un alto contenuto di azoto di origine interamente organica che viene rilasciato in maniera graduale nel terreno evitando sprechi e perdite.

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