Il ciliegio: tutto quello che devi sapere sulla sua coltivazione

Il ciliegio è una pianta molto apprezzata per la dolcezza dei suoi frutti, per la bellissima e generosa fioritura, per il legname e in generale per il portamento dell’albero, che per il suo pregio ornamentale non ha molto da invidiare ad altre specie.

Coltivare il ciliegio a scopo amatoriale può rappresentare una sfida perché le insidie ad un buon raccolto sono molte, tra insetti nocivi e malattie fungine. Però con la costanza, un po’ di conoscenza e i buoni mezzi ecosostenibili che oggi sono a disposizione, è possibile evitare di trattare il ciliegio con prodotti fitosanitari aggressivi. In questo modo l’ambiente viene rispettato e si possono mangiare frutti salubri.

Descrizione della pianta e tipi di ciliegio

Il ciliegio appartiene alla famiglia delle Rosacee come tante altre piante da frutto comuni, e all’interno della famiglia, al gruppo delle drupacee, in cui si trovano anche pesco, albicocco, mandorlo e susino/prugno.

Ci sono diversi tipi di ciliegio e possiamo innanzitutto suddividerli tra il ciliegio dolce e il ciliegio acido. Il ciliegio dolce è quello più amato e diffuso in Italia, con varietà suddivise in due grandi gruppi: i duroni e le tenerine, in base alla consistenza dei frutti. I duroni, come si può intuire dal nome, hanno polpa più soda rispetto alle tenerine. Entrambi i gruppi comprendono poi varietà a maturazione precoce, media e tardiva, e una gamma così ampia permette a chi desidera coltivare un piccolo ciliegeto di sbizzarrirsi sulla scelta, programmando ad esempio produzioni scalari per coprire un arco di settimane più vasto possibile per la raccolta.

Il ciliegio acido comprende tre gruppi: amarene, marasche e visciole, e tutti questi sono frutti più adatti alla trasformazione rispetto al consumo fresco tale e quale.

Condizioni pedologiche e climatiche ideali per il ciliegio

Il ciliegio è una pianta abbastanza adattabile in termini di caratteristiche di suolo, ma le condizioni migliori sono quelle di pH intermedio (né acido né basico), di buona struttura e fertili, non soggetti a ristagno idrico e abbastanza profondi, considerato lo sviluppo dell’apparato radicale.

Comunque, sull’adattabilità ai diversi tipi di suolo incide molto anche il portinnesto utilizzato, e questa informazione deve pertanto essere richiesta al momento dell’acquisto della piantina da mettere a dimora.

Per quanto riguarda le condizioni climatiche, il ciliegio è adatto alla coltivazione in tutta Italia, resistendo al freddo invernale con la dormienza. Teme però i ritorni di freddo primaverili, anche a causa della sua fioritura precoce. Le classiche gelate che avvengono ad aprile, con le piante già fiorite per le temperature più alte della media nel mese di marzo, possono rivelarsi molto dannose e compromettere la produzione dell’anno.

Le posizioni collinari e ben arieggiate sono buone per prevenire le malattie fungine, mentre i fondovalli e le zone di pianura, se molto umidi, sono poco indicati.

Preparare il terreno per il ciliegio

Immagine con albero di ciliegio

Per mettere a dimora un ciliegio basta scavare una buca nel punto corrispondente, non occorre lavorare la superficie attorno, mentre per un frutteto vero e proprio si esegue una lavorazione dell’intera superficie o anche solo dei filari. Nel caso di scavo delle buche, queste devono essere voluminose, per permettere all’apparato radicale di avere un buon strato di terra soffice in cui espandersi. Le buche possono essere scavate manualmente con vanga e piccone, o con l’aiuto di una mototrivella.

La concimazione di fondo

Al momento dello scavo della buca per il trapianto, bisogna somministrare la concimazione di fondo, meglio se mescolata alla terra di risulta della buca. Tra i prodotti più indicati troviamo:

  • Humus di lombrico: deriva dalla trasformazione, da parte dei lombrichi, di letame bovino ed equino, che diventano quindi più ricchi e nutrienti per le piante;
  • Ortofrutta Bio: concime organo-minerale adatto a tutti gli ortaggi e le piante da frutto e consentito anche in agricoltura biologica. Contiene un buon titolo in azoto, fosforo e potassio, e anche calcio, magnesio, zolfo e carbonio di origine organica;
  • Bioactive: concime che apporta sostanza organica e in particolare rivitalizza il terreno, grazie al contenuto di micorrize e di Trichoderma, due categorie di funghi ad effetto positivo. Le micorrize stimolano lo sviluppo radicale e l’assorbimento di acqua e nutrienti, mentre il Trichoderma è un fungo antagonista che protegge dai patogeni.

Trapiantare un ciliegio

Le piante da frutto caducifoglie devono essere trapiantate quando si trovano nella fase di riposo vegetativo, ovvero nel periodo dall’autunno alla fine dell’inverno. Anche per il ciliegio vale questa regola, considerando anche di evitare i momenti di freddi intensi invernali e anche una possibilità di arrivare alla primavera se le pianta acquistata è in vaso e ha quindi una zolla di terra.

Nel caso di piante a radice nuda, il trapianto deve essere eseguito prima del risveglio vegetativo.

Una volta scavata la buca, vi si deve inserire la pianta tenendo punto di innesto sopra il livello del suolo.

Impollinatori

Considerando che il ciliegio è autosterile, ovvero non riesce ad autofecondarsi, bisogna che nei paraggi siano presenti altre piante di ciliegio, altrimenti bisogna trapiantarne almeno due, di varietà diverse. L’impollinazione è entomofila, avviene grazie agli insetti come le api e i bombi.

Sesti di impianto

Il ciliegio, soprattutto se innestato su portinnesti che conferiscono vigoria, può espandersi molto in altezza e larghezza, quindi nel caso di impianto di più filari di ciliegi, è importante tenere sesti ampi, di circa 5 x 5 m o anche 4,5 x 6.

Cure colturali

Per il successo della coltivazione è fondamentale garantire delle cure alle piante, soprattutto nei momenti cruciali.

Irrigazione

Il ciliegio adulto non richiede di norma irrigazioni, tranne quelle di soccorso nei periodi estivi di siccità prolungata, ma le piante giovani ne hanno bisogno regolarmente. La carenza idrica, infatti, può penalizzare la loro crescita, avendo ancora radici poco profonde, e in generale ostacolare la differenziazione delle gemme a fiore per l’anno successivo, e quindi in buona sostanza la produzione di ciliegie.

I sistemi irrigui più ecologici sono quelli per microirrigazione, che distribuiscono acqua lentamente, con efficienza e senza sprechi.

Concimazioni aggiuntive

Oltre alla concimazione di fondo da praticare all’impianto, ogni anno bisogna provvedere a nutrire le piante, in due momenti: a primavera, per favorire una buona ripresa e produzione, e poi verso la fine dell’estate, per consentire alle piante di accumulare le sostanze di riserva nel tronco, nei rami e nelle radici. Le sostanze di riserva sono fondamentali per le primissime fasi di risveglio vegetativo nella primavera seguente.

Come concimi, vanno ancora benissimo quelli menzionati sopra, da cospargere in questo caso per terra, sulla proiezione della chioma.

Potatura: fase di allevamento e fase produttiva

Le piante da frutto devono essere potate regolarmente per mantenersi in salute, per avere un equilibrio vegetativo-produttivo e per non espandersi troppo in altezza e in volume. La potatura richiede un minimo di perizia, ma alcuni principi generali possono essere appresi facilmente, considerando anche che, nel dubbio, è meglio tagliare poco che tagliare tanto.

Immagine che mostra la potatura del ciliegio

Bisogna intanto avere chiara la differenza tra la potatura di allevamento, ovvero quella che si pratica nei primi anni dal trapianto e che porta la pianta ad avere la forma voluta, e la potatura di produzione che si effettua poi sulle piante adulte annualmente.

Il ciliegio di norma viene allevato a vaso classico o a vaso basso. Il vaso basso, che tiene la pianta ad un’altezza più contenuta rendendo facile anche la raccolta, è quello in cui le tre branche principali partono dal tronco a circa 50 cm da terra.

Nella fase di produzione, il ciliegio di solito di pota a settembre, perché in inverno la pianta soffre i tagli, cicatrizzandoli con difficoltà ed emettendo la tipica gomma come essudato dalle ferite. Si possono praticare i classici tagli di ritorno e sfoltimenti dei rami troppo abbondanti e concentrati.

La difesa fitosanitaria ecosostenibile del ciliegio

La difesa del ciliegio dalle innumerevoli avversità che, purtroppo, possono colpirlo, è alla base della riuscita della coltura e quindi di un raccolto soddisfacente. Nel biologico, o comunque in una gestione sostenibile, l’attenzione è ancora più importante perché tanti prodotti non possono essere utilizzati.

La prevenzione

Per limitare i trattamenti con prodotti fitosanitari, sebbene scelti tra quelli ammessi in biologico, bisogna innanzitutto adottare delle strategie preventive, che riducono gli attacchi di patogeni e parassiti.

Le misure più importanti quindi sono:

  • scelta di varietà resistenti o tolleranti: una buona base genetica della pianta permette di ridurre le perdite causate dalle malattie più comuni. Molte varietà “antiche” presentano queste caratteristiche di resistenza o tolleranza;
  • adozione di buoni sesti di impianto: nello spazio tra le piante l’aria circola meglio e si riducono le probabilità di infezioni da piante malate a sane;
  • evitare di concimare troppo: soprattutto troppo azoto favorisce la penetrazione nei tessuti vegetali, da parte di miceli fungini e di punture di afidi;
  • potature equilibrate: chiome mantenute alla giusta densità ricevono una buona illuminazione e ventilazione, fattori che prevengono cocciniglie e malattie fungine.

I corroboranti per trattamenti preventivi

Il ruolo dei corroboranti è ampiamente riconosciuto nelle coltivazioni ortofrutticole, e sicuramente anche per il ciliegio. I corroboranti sono prodotti che potenziano i meccanismi naturali di difesa dei vegetali, e sono sostanze di origine naturale e biodegradabili. Inoltre, non è necessario avere il patentino per i prodotti fitosanitari per il loro acquisto ed utilizzo.

Tra i corroboranti più utili per il ciliegio citiamo:

  • Zeolite: farina di roccia di origine vulcanica, si utilizza sciolta in acqua e irrorata sulle chiome alle dosi consigliate sulla confezione. In questo modo la vegetazione è coperta da un velo protettivo, sia nei confronti di insetti nocivi, sia delle patologie fungine;
  • Caolino: farina di rocce argillose, esplica effetti simili alla zeolite, fungendo da deterrente verso molti insetti. Protegge inoltre dalle scottature solari;
  • Lecitina di Soia: prodotto del tutto naturale estratto dai semi della soia, irrorata sulle piante, agisce rendendo più elastiche e resistenti le pareti cellulari, e in questo modo protegge dalle patologie fungine. Inoltre migliora la qualità dei frutti.

Patologie fungine

Monilia

La monilia è una malattia fungina che attacca il ciliegio e le altre drupacee, e provoca danni ai frutti e agli altri organi, che si coprono di muffa grigiastra e diventano inutilizzabili. La malattia è favorita dalle piogge e dall’umidità atmosferica, soprattutto se accompagnate da clima temperato, condizione che avviene facilmente a primavera.

Corineo

Il corineo è un’altra patologia fungina chiamata anche vaiolatura o impallinatura e si riconosce per la formazione di chiazze di colore rosso-viola sulle foglie e fessurazioni sui rami, da cui esce della gomma. I frutti possono riempirsi di incrostazioni gommose tondeggianti.

Contro monilia e corineo è molto utile fare dei trattamenti invernali con Rame Active. Si tratta di un prodotto che sopperisce alle carenze di rame delle piante e che al contempo protegge dalle crittogame. La sua peculiarità è di essere complessato con lignosolfonati, composti organici che favoriscono l’assimilazione del prodotto.

Durante la stagione primaverile-estiva sono invece sconsigliate le irrorazioni di prodotti rameici per i rischi di fitotossicità.

Oidio

L’oidio, o mal bianco, è una patologia che colpisce molte piante e si riconosce per le chiazze biancastre polverulente. Lo zolfo è un classico prodotto antioidico.

Zolfo Fluido e Zolfo 80 sono prodotti adatti a trattamenti in sospensione acquosa, integrano eventuali carenze di questo elemento nelle piante e proteggono dall’oidio.

Insetti dannosi

Afide nero

Gli afidi, e in particolare l’afide nero, possono attaccare facilmente il ciliegio, soprattutto i germogli ancora teneri e le foglie. Possiamo vederlo facilmente, in colonie numerose, ad estrarre linfa da questi organi, che restano deformati e pieni di melata appiccicosa. Contro gli afidi è molto efficace Sapone Molle, prodotto liquido da diluire in acqua e irrorare nelle ore fresche della giornata. Agisce su questi insetti per contatto e lava dalla melata e dall’eventuale fumaggine.

Mosca del ciliegio

La mosca del ciliegio (Rhagoletis cerasi) è un dittero che depone le uova nei frutti in maturazione e le larve che nascono si cibano della loro polpa, portandola a marcescenza. Un modo per sfuggire ai suoi attacchi è la scelta di varietà di ciliegi a maturazione precoce, ovvero verso maggio, perché consente alle ciliegie di maturare prima dei grossi attacchi di mosca.

Trattamenti ripetuti con Olio di Neem consentono un buon controllo dell’insetto, e sono anche efficaci contro un altro insetto altrettanto nocivi: il moscerino dei piccoli frutti (Drosophila suzukii).

Cocciniglie

Le cocciniglie sono insetti polifagi e alcune specie attaccano anche il ciliegio. Le potature ben gestite in modo tale da garantire una buona illuminazione della chioma, sono un’importante misura di prevenzione, però nel caso di attacchi forti è possibile ricorrere anche in questo caso al Sapone Molle oppure a Olio di Lino. Derivante dalla spremitura dei semi di lino, è un prodotto, come l’Olio di Neem, del tutto naturale e biodegradabile. Previene gli attacchi di cocciniglie e limita lo sviluppo di quelle già presenti.

Prodotti suggeriti

Humus di lombrico

Prodotto organico, naturale ed ecosostenibile ottenuto dalla digestione dei lombrichi, i quali trasformano il letame bovino ed equino in un concime organico ricco di elementi nutritivi, enzimi e batteri che nutrono e sostengono le piante.

Ortofrutta Bio

Concime organo-minerale ideale per l’orto e il frutteto biologico. A base di materie prime selezionate, permette di nutrire le piante in maniera graduale mirata, nel rispetto di un’agricoltura sana e biologica.

Bioactive

Concime unico ed esclusivo, studiato per la preparazione del terreno destinato all’orto, al prato e al giardino. Apporta sostanza organica che rivitalizza il terreno e lo rende fertile.

Zeolite

Agisce in modo meccanico coprendo la vegetazione e creando un ambiente inospitale per insetti e funghi.

Caolino

Prodotto utilizzato sulle piante per migliorare la qualità dei frutti e potenziare le difese della pianta.

Lecitina di Soia

Prodotto naturale estratto dai semi di soia, agisce come potenziatore delle difese naturali delle piante rendendole meno suscettibili agli attacchi fungini

Rame Active

Prodotto a base di solfato di rame complessato con lignosolfonati, i quali sono dei com- posti naturali che derivano dalla lignina presente negli alberi.

Zolfo Fluido

Aumenta le difese della pianta, oltre a favorirne lo sviluppo radicale e migliorarne la qualità dei frutti.

Zolfo 80

Prodotto organico e innovativo con inoculo di funghi micorrizici sviluppato per nutrire ortaggi, piante aromatiche, da frutto e ornamentali in modo completo ed efficace.

Sapone Molle

Potenziatore delle difese della pianta nei confronti di insetti (es. afidi, aleurodidi, cocciniglie, cicaline, acari).

Olio di Lino

Favorisce il potenziamento delle naturali difese della pianta migliorandone la resistenza da attacchi esterni, in particolare degli insetti come le cocciniglie.

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