Il Ficus benjamin è una delle più comuni piante da appartamento. Infatti si presta molto bene a decorare gli ambienti interni, essendo una sempreverde a taglia medio piccola con belle foglie ovali e lucide. Con la sua eleganza semplice può donare un tocco di verde ad appartamenti ed uffici, e molto spesso anche ad angoli altrimenti anonimi, come i pianerottoli tra le rampe di scale, i corridoi o un patio.

Descrizione della pianta
Il Ficus benjamin, o fico beniamino, appartiene allo stesso genere del fico da frutti (Ficus carica) anche se appare molto diverso da quest’ultimo.
Il Ficus benjamin è una pianta di origini tropicali; in quei luoghi caldi e umidi, dove cresce all’aperto in piena terra, può arrivare ad altezze di 30 metri. Coltivato in vaso nei nostri ambienti interni, non supera invece il metro e mezzo o i due metri di altezza.
Il tronco ha una corteccia di colore grigio chiaro in fase giovanile, che tende ad imbrunire man mano che la pianta cresce.
La pianta ama il calore, sebbene non eccessivo: le temperature che manteniamo in inverno con il riscaldamento, comprese tra i 18°C e i 22°C, sono l’ideale per il suo sviluppo armonioso e la sua salute.
Posizione ideale
Ciò che rende facilmente coltivabile il Ficus benjamin in un ambiente interno è la sua adattabilità alla penombra. Infatti, se si sceglie la finestra o porta-finestra più luminosa come collocazione, la luce non deve essere diretta sulla pianta per molte ore.

Scelta del vaso
Il vaso che ospita un Ficus benjamin può essere semplice, di terracotta o di plastica, o anche elegante, adatto per l’interno di un’abitazione. Non sono tanto importanti né la forma né il colore, ma il requisito essenziale è la dimensione, che deve essere sempre rapportata allo sviluppo della pianta.
Pur sapendo che negli ambienti interni e in vaso un esemplare di questa specie non raggiungerà neanche lontanamente le dimensioni che avrebbe in piena terra nei suoi luoghi di origine, tuttavia, dovremmo poterle permettere di svilupparsi un minimo sufficiente. Di solito il vaso che viene fornito dal vivaio al momento dell’acquisto ha una grandezza inferiore alle necessità della pianta e quindi va ben presto sostituito. Estraendo la pianta, sarà facile notare un certo intrico di radici, segno che richiedono un volume maggiore di terra. Indicativamente, per una piantina alta un metro può andare bene un vaso di 30 cm di diametro e altrettanta profondità, poi nel tempo sarà necessario provvedere ad ulteriori rinvasi in contenitori più capienti.
Terriccio adatto
La pianta ama substrati acidi, sebbene si adatti anche a terricci dal pH neutro o vicino alla neutralità, purché soffici e permeabili, ovvero tali da garantire il drenaggio necessario. Infatti, con ristagni idrici potrebbe rischiare marciumi radicali, pertanto è una buona norma collocare sul fondo del vaso delle palline di argilla espansa proprio per favorire il drenaggio.
Sono diversi i terricci utili a questo scopo, validi per tante specie da frutto, da orto e anche naturalmente per le piante ornamentali come il Ficus benjamin:
- Brave Terriccio Bio, a base di torbe nere e bionde di qualità, contiene lapillo al 10%, utile per favorire il drenaggio. Inoltre è arricchito di un concime organico azotato;
- Terriccio Special, di alta qualità, poiché contiene torbe bionde e nere ed è anche composto al 20% di un ammendante compostato verde che fornisce anche elementi nutritivi;
- Terriccio Universale, il più comune e adatto per le esigenze di tantissime piante diverse, e derivato da miscele di torbe bionde e altre matrici vegetali ben selezionate.

Concimazione di fondo
Al momento del trapianto in vaso dell’esemplare di Ficus benjamin, è necessario praticare una concimazione di fondo, che dipende molto anche dal tipo di terriccio scelto. Ad esempio, tra quelli di cui sopra, alcuni già forniscono in parte il nutrimento di cui la pianta ha bisogno.
In generale è sempre necessario integrare con un prodotto ad hoc come concimazione di fondo, valutando le quantità. Humus di lombrico è un ottimo ammendante a questo scopo, poiché apporta sostanza organica umificata che cede lentamente gli elementi nutritivi. Ottimo anche Brave Crescita Sana, concime organico di derivazione naturale, arricchito di inoculi micorrizici che stimolano lo sviluppo radicale e proteggono le piante dai patogeni. Entrambi, per loro composizione e derivazione naturali, sono anche ammessi in agricoltura biologica.
Cure colturali
Le irrigazioni devono essere somministrate regolarmente nella stagione calda, ma sempre tenendo conto che la pianta non tollera gli eccessi idrici. Prima di un intervento irriguo bisogna attendere che il terriccio sia asciutto, ma non secco.
La potatura deve essere leggera e finalizzata ad eliminare le parti eventualmente danneggiate o malate della pianta e per contenerne lo sviluppo dando una forma voluta alla chioma.
Concimazioni annuali
Oltre alla concimazione di fondo che si pratica al trapianto e poi durante i periodici rinvasi, sono necessarie delle concimazioni aggiuntive per garantire una buona salute della pianta e un colore verde brillante alle sue foglie.
Durante la primavera e l’estate, quando si annaffia più spesso la pianta, è utile somministrare altro nutrimento sotto forma di fertilizzanti liquidi.
Sono consigliati i seguenti prodotti:
- Brave Energizzante, concime organico a base di idrolizzato proteico ed estratto d’alga in grado di apportare una grande quantità di amminoacidi che attivano e accelerano le funzioni vitali della pianta;
- Universale, concime organo-minerale che dona nutrimento equilibrato per tutti i tipi di pianta, composto da macroelementi (azoto, fosforo e potassio) e anche microelementi come boro, ferro, manganese e zinco in forme diverse;
- Piante Verdi & Cycas, concime organo-minerale completo con composizione simile a quella del precedente, con l’aggiunta di alga e microelementi chelati.
Ciascuno dei due prodotti, disponibili in bottiglie da 1 litro, è utilizzabile ogni settimana con l’acqua di irrigazione, diluendone un tappo in 3 litri.
Patogeni e parassiti
Il Ficus benjamin viene solo occasionalmente colpito da avversità come malattie crittogamiche o insetti dannosi.
Tra questi ultimi si possono citare:
Afidi
Sono piccoli insetti a tegumento molle e presenti in colonie numerose, sono parassiti comuni a moltissime piante e quindi facilmente riconoscibili. Se si vedono foglie deformi e piene di una sostanza biancastra-trasparente appiccicosa, controllando bene la pagina inferiore sarà facile scorgere questi animaletti, che succhiano la linfa vegetale per nutrirsi. Possiamo debellare gli afidi spruzzando sulla pianta il Sapone Molle, che tecnicamente non è un insetticida ma un corroborante ed è del tutto ecosostenibile. Se si scelgono i formati da 1 litro o da 280 ml, bisogna diluire il prodotto in acqua (3,5-4,5 ml/litro), mentre il formato spray da 500 ml è già pronto all’uso;
Ragnetto rosso
Piccolo ragno delle dimensioni di mezzo millimetro, che provoca tante decolorazioni giallastre sul fogliame. Il ragnetto rosso si ostacola abbastanza facilmente per via preventiva, evitando di creare le condizioni a lui ideali, ovvero un ambiente secco. Ogni tanto possiamo vaporizzare dell’acqua su tutto il fogliame al fine di mantenere uno stato di umidità sufficiente ad allontanarlo;
Cocciniglie
Come gli afidi, quando ci sono, sono presenti numerose, sui giovani rametti, germogli e foglie, succhiando la linfa vegetale da questi organi. Trattamenti col Sapone Molle aiutano anche nella lotta contro le cocciniglie, altrimenti Olio di Lino è l’ideale per allontanarle efficacemente. Il prodotto è ottenuto tramite spremitura a freddo dei semi di lino precedentemente essiccati o tostati, e non vi sono state aggiunte altre sostanze. In questo caso la diluizione in acqua è di 5-10 ml per litro.
Bisogna comunque tenere conto che non sempre l’aspetto deperito di una pianta è causato da patogeni o parassiti. In certi casi i motivi potrebbero essere, ad esempio, o irrigazioni eccessive, che hanno provocato dei marciumi radicali, oppure uno stato di carenza nutrizionale, dovuto a scarse concimazioni per un tempo prolungato.