
Bonsai è una parola giapponese che significa “vaso con albero”. Il termine sta ad indicare un esemplare arboreo adulto in miniatura, che appare come una vera e propria opera d’arte naturale, frutto del lavoro di esperti nella tecnica. Ma come ci si prende cura dei bonsai?
Sebbene tutti noi conosciamo i bonsai per averli visti o sentiti almeno menzionare, tuttavia, trattandosi di un filone di coltivazione molto particolare, nato in oriente tanto tempo fa, non è altrettanto nota la pratica per realizzarli.
Intanto, è importante chiarire che i bonsai non sono piante specifiche a taglia nana, ma specie “normali” che, tramite potature ben specifiche e una grande perizia nella gestione dell’apparato radicale, assumono un aspetto miniaturizzato.
Diventare esperti di allevamento di bonsai può sicuramente affascinare ma richiede uno studio specifico e una particolare dedizione. Invece sicuramente tutti possiamo imparare a prenderci cura di un bonsai adulto già formato.
Vediamo quindi che cosa bisogna sapere sulla cura dei bonsai: il terriccio, la concimazione, le potature e la difesa dalle avversità.
I rinvasi dei bonsai
Il rinvaso dei bonsai è una pratica che si realizza soprattutto sugli esemplari ancora giovani, diventa invece saltuaria per quelli adulti, poiché bisogna evitare loro ogni possibile stress.
Il terriccio per il rinvaso deve essere scelto con cura, evitando il classico terriccio universale ma optando senza dubbio per quelli specifici per bonsai. Si tratta in genere di substrati che garantiscono il drenaggio, condizione fondamentale per evitare i pericolosi marciumi radicali; al contempo riescono a trattenere quel grado di umidità necessario tra un’irrigazione e l’altra.
Un esempio di prodotto specifico molto adatto è Terriccio per piante grasse & bonsai. Siuna miscela di torbe di qualità con sabbia silicea e vulcanica disponibile in sacchi da 10 litri. Questo prodotto è anche arricchito di un concime minerale complesso contenente microelementi.
La pratica del rinvaso si esegue normalmente in primavera e il nuovo contenitore deve essere soltanto di poco più grande rispetto al vecchio.
Poiché non tutte le specie arboree richiedono lo stesso valore di pH, è utile anche sapere se la pianta che si ha è acidofila, se è a proprio agio in un pH neutro o eventualmente in uno alcalino.
Anche la scelta del vaso è fondamentale: il bonsai è un’opera d’arte e l’ideale è collocarlo in un vaso di aspetto elegante, pur tenendo conto delle esigenze fisiologiche dell’esemplare. Alcune specie necessitano di maggiore umidità e possono stare bene in vasi impermeabili, come quelli smaltati, spesso anche decorati con motivi e ideogrammi orientali. Invece altre piante necessitano di un drenaggio maggiore e per loro sono ideali vasi più traspiranti come quelli in cotto o gres. Per queste informazioni specifiche comunque è meglio chiedere al vivaista e tenere conto che, oltre alla scelta del vaso, che in fin dei conti può anche diventare arbitraria, sarà necessario regolare la frequenza e il volume delle irrigazioni a seconda delle specie. In ogni caso, il vaso deve disporre di un foro di drenaggio.

Tecnica del rinvaso
I vasi da bonsai sono più lunghi che alti, e siccome lo scarso spessore di terra può non garantire un sufficiente ancoraggio alla pianta, la tecnica del rinvaso prevede l’ausilio di retine e filo metallico per aiutare la pianta a stare diritta.
Si procede infatti nel seguente modo:
- va posizionata una retina metallica sul foro di drenaggio; si fa poi passare alle due estremità di un filo metallico legato ad una forcella che posizioniamo sotto il vaso. Le due estremità di filo vengono fatte aderire al fondo del vaso, in direzioni diametralmente opposte, fino al bordo, e vi si versa sopra il terriccio.
- la pianta deve essere estratta con delicatezza dal vaso precedente, con l’occasione è utile una leggera potatura delle radici, da eseguire con forbici specifiche, sottili e molto affilate. Si noterà infatti, che l’apparato radicale si sarà compattato completamente, prendendo la forma del vecchio vaso. Bisogna smuoverle con delicatezza ma determinazione, con l’ausilio di un bastoncino, da usare per eliminare il più possibile il vecchio terriccio attaccato e liberarle. Con le forbici affilate quindi si accorciano le radici molto lunghe e si ottiene infine un apparato radicale piuttosto compatto e contenuto.
- dopodiché la piantina deve essere inserita nel nuovo vaso contenente già un po’ di terriccio. I due fili metallici vengono ancorati all’apparato radicale, ma senza stringere troppo. Infine, si conclude il riempimento del vaso e si annaffia.
Esposizione del bonsai
Il bonsai si trova bene al sole ma protetto dal vento forte. Durante la stagione fredda deve essere protetto dal freddo, posizionandolo in una piccola serra, avvolgendolo nel tessuto non tessuto o tenendolo in casa vicino ad una finestra grande e illuminata.
Concimazione del bonsai
I bonsai richiedono regolari interventi di concimazione, necessari a fornire tutti gli elementi nutritivi per il loro metabolismo. Tuttavia, avendo poco terriccio a disposizione e radici poco voluminose, le dosi di concime saranno necessariamente molto esigue. Si possono praticare concimazioni dalla primavera all’autunno, con una pausa estiva.
Per i bonsai conifere si anticipa il primo intervento di concimazione a febbraio, poiché essendo sempreverdi iniziano l’attività vegetativa prima delle piante caducifoglie.
Prodotti adatti
Bonsai è un concime liquido organo minerale, in flacone da 330 ml studiato appositamente per nutrire bonsai di ogni specie, in ogni fase vegetativa e per tutto l’anno. Garantisce un nutrimento bilanciato per questo tipo di piante. L’azoto, contenuto in forma organica, deriva da materie prime selezionate di origine vegetale, che favoriscono la lignificazione dei rametti. Il formulato contiene inoltre anche dei microelementi che completano il nutrimento e concorrono al buon mantenimento della chioma verde e lussureggiante.
Potature

La potatura è una tecnica necessaria per il mantenimento del bonsai nelle dimensioni volute e per una crescita corretta dei rami. Infatti, in primavera le specie a foglia caduca svilupperebbero nuovi getti potenzialmente destinati a crescere. Quando il ramo presenta 10-12 foglie bisogna accorciarlo dopo la quarta foglia. Si stimola così la formazione di nuove gemme alla base di questa ultima foglia, gemme che daranno vita ad una diramazione che infoltisce la chioma e la riempie.
L’operazione va effettuata con piccole forbici affilate, che garantiscano la possibilità di fare tagli netti e non sfilacciati.
La pinzatura

Oltre ai tagli, per i bonsai vi è la possibilità di un altro intervento che rientra tra le operazioni di potatura. Consiste nell’asportazione di germogli e foglie in esubero, per lasciarne un carico adeguato e rinnovarle. Questa pratica prende il nome di “pinzatura”.
Questa operazione può essere pratica per le latifoglie, mediante un attrezzo apposito che ha la funzione di defogliatore, ma è particolarmente adatta anche per i bonsai di conifere, come pini, ginepri e molte altre specie aghiformi.
In questo secondo caso si opera direttamente a mano, asportando dai rami apicali i nuovi germogli. Questo gesto stimola l’emissione di nuove gemme sul legno vecchio sottostante, e quindi favorisce il riempimento della chioma più in basso.
Cura dei bonsai: prevenire e curare malattie e parassiti
Anche le piante bonsai possono subire problemi fitosanitari, dovuti ad insetti, funghi ma anche a squilibri idrici e nutritivi. Una buona gestione della coltivazione è premessa indispensabile per evitarli, ma a volte qualche avversità si manifesta nonostante tutte le cure che si dedicano alle piante.
Le patologie fungine in genere si manifestano con macchie più o meno estese sul fogliame. Nel caso dell’oidio o mal bianco, si trovano invece chiazze bianche e polverulente. Ai primi sintomi le foglie colpite devono essere asportate.
Tra gli insetti ricorrenti citiamo le cocciniglie. Si tratta di insetti di specie diverse che si attaccano ai rametti e alle foglie, succhiandone la linfa; in questo modo portano la pianta ad un deperimento più o meno grave a seconda dell’entità dell’attacco. Altri insetti, a seconda delle specie arboree, possono essere afidi, tentredini, mosca dell’olivo, ragnetto rosso, in questi casi un valido aiuto alla pianta può essere fornito da Brave Controllo Vivo.
Per il mantenimento della buona salute generale del bonsai, non potendo conoscere tutte le possibili avversità, ma anche per evitare i trattamenti chimici, possiamo realizzare dei periodici trattamenti preventivi con la zeolite, una fine polvere di roccia che potenzia le difese naturali delle piante limitando sia gli attacchi di insetti nocivi, sia lo sviluppo di funghi patogeni.