Quando si parla di concime spesso si usano i termini granulare e pellet per identificare il prodotto pensando di aver fatto una distinzione qualitativa o sostanziale del prodotto stesso. In realtà con pellet o granulare possiamo solo distinguerne l’aspetto del concime, ovvero come si presenta ai nostri occhi, e la qualità del prodotto non dipende in alcun modo dal suo aspetto.
Ma perché esistono concimi in granulo e altri in pellet? Quali differenze ci sono tra i due?
Bene, quello che dobbiamo ricordare è che un concime granulare è costituito in via esclusiva o quasi da componenti chimiche. Quindi al massimo possiamo trovare al suo interno una piccola percentuale di componenti organiche spesso di basso valore come cuoio o torba.
Al contrario, un concime in forma pellet può essere costituito esclusivamente da componenti organiche oppure da un mix di componenti organiche e chimiche, nel primo caso parliamo di concimi organici mentre nel secondo di concimi organo minerali.
Possiamo perciò sintetizzare:
i concimi minerali si presentano in granulo;
quelli organici quasi sempre sono in forma pellet (oppure in polvere);
i concimi organo minerali possono essere sia in granulo sia in pellet.
Perché utilizzare i concimi in pellet invece dei granulari? Punti di forza e benefici per la cultura
La risposta è molto semplice: la maggior parte delle matrici organiche hanno una composizione tale che per essere lavorate e mantenere intatta la loro efficacia non possono subire il trattamento di granulazione. È perciò necessario ricorrere al processo di pellettatura che, lavorando a temperature molto più basse, rispetta le caratteristiche delle componenti organiche senza alterarne l’efficacia.
Pertanto, quei piccoli cilindri di concime che tutti chiamiamo pellet garantiscono il rispetto della materia prima; ne preservano le caratteristiche e le proprietà benefiche.
Spesso i concimi vengono scelti in base alla loro forma (granulo o pellet) anziché in base al loro contenuto (minerale, organico, organo minerale). Dobbiamo però ricordare che le nostre piante si nutrono proprio di questo contenuto e poco importa loro della sua forma.
Qualsiasi pianta, che sia essa da frutto, ornamentale o da orto, per crescere necessita principalmente di tre elementi: azoto, fosforo e potassio. Oltre a questi, in misura minore, ha bisogno anche di molti altri elementi come, ad esempio, calcio, zolfo, magnesio, boro, ferro.
Lo scopo dei concimi minerali è quello di apportare al terreno questi elementi chimici che sono indispensabili per la vita delle piante, pertanto ogni concime minerale sarà caratterizzato da un mix e da quantità diverse di elementi chimici a seconda dello scopo per il quale è stato creato.
Il concime organico invece ha come obiettivo principale quello di apportare al terreno la sostanza organica allo scopo di migliorare la struttura e la fertilità del suolo, in via secondaria può contenere anche elementi chimici solitamente in quantità inferiore rispetto ai concimi minerali.
Ma perché esiste il concime in pellet o granulare? Quali differenze ci sono tra i due?
Il nostro obiettivo non potrebbe essere semplicemente nutrire la nostra pianta scegliendo il concime minerale più appropriato? Sbagliato!
Quando apportiamo degli elementi chimici al terreno non dobbiamo aspettarci che questi vengano totalmente assorbiti dalle piante, anzi, la maggior parte verrà ‘sprecata’ attraverso processi come dilavamento, immobilizzazione, evaporazione. La quota che viene perduta varia addirittura dal 60% al 85%!
Ciò significa che se acquistiamo 10€ di concime solo pochi di questi nutrono la pianta, mentre perderemo dai 6,00€ a 8,50€ senza aver ottenuto un reale beneficio. Quindi cosa possiamo fare per aumentare l’efficienza del concime che abbiamo comprato? Per aumentare l’efficacia dei concimi minerali è fondamentale la sostanza organica, più il nostro terreno è provvisto di sostanza organica meglio cresceranno le nostre piante.
Come agisce la sostanza organica e quali sono i suoi benifici?
Innanzitutto va precisato che “sostanza organica” è un appellativo molto generico che comprende una serie di matrici vegetali e animali con caratteristiche e qualità a volte molto diverse.
In generale, possiamo affermare che la presenza di queste componenti organiche portano numerosi benefici, in particolare:
migliora la struttura del terreno garantendo una buona porosità. Questo si traduce in una migliore aerazione e drenaggio del terreno; entrambi gli aspetti favoriscono lo sviluppo delle radici e consentono una migliore gestione dell’acqua;
incrementa la capacità di scambio cationico. Si tratta della capacità che ha il terreno di trattenere gli elementi chimici, evitandone gli sprechi e rendendoli disponibili alle piante. In questo modo migliora notevolmente l’efficacia dei concimi minerali;
assicura e aumenta la presenza di microrganismi nel terreno; questi sono fondamentali per tutti i processi necessari a mantenere la fertilità e la stabilità del suolo. Anche se spesso poco considerati, pochi grammi di terreno contengono miliardi di microrganismi;
apporta in varia misura elementi nutritivi necessari alle piante, ovvero quegli elementi chimici che vengono spesso apportati dai concimi minerali.
Sintetizzando, possiamo affermare che i concimi organici, essendo costituiti da sostanza organica, sono in gran parte responsabili della fertilità del terreno, ovvero della sua capacità di nutrire e far sviluppare le piante.
Dotare di elementi chimici un terreno senza sostanza organica è come trovarsi di fronte una tavola ben imbandita di pietanze messe in contenitori chiusi a chiave. La sostanza organica è la nostra chiave!
Possiamo coltivare le nostre piante utilizzando solamente concimi organici e/o organo-minerali, ma non possiamo, al contrario, utilizzare solamente concimi minerali se vogliamo avere dei risultati soddisfacenti!
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