Riempire gli spazi abitativi di verde purificando l’aria di giorno e di notte è semplice con la Sanseveria, una deliziosa pianta da interni che si presta allo scopo in modo eccellente. Questa splendida succulenta è facile da coltivare, e questo la rende adatta anche a coloro che pensano di avere il “pollice nero” e tendono a scoraggiarsi.
Vediamo quindi come fare a prenderci cura della Sanseveria scegliendo il più possibile delle soluzioni ecosostenibili per la scelta del substrato, dei concimi e dei prodotti per difenderla dai parassiti.
La specie: caratteristiche botaniche
Ci è utile conoscere qualcosa di più sulla Sanseveria, per capire meglio che cura adottare. Una delle caratteristiche salienti è che si tratta di una sempreverde, ovvero una pianta che mantiene il proprio fogliame per tutto l’anno. Inoltre, una curiosità: appartiene alla famiglia delle liliacee, e quindi è parente di giglio, tulipano, narciso e tante altre bulbose, tra cui anche quelle da orto, ovvero aglio e cipolla.

All’interno del genere Sanseveria si possono poi trovare una sessantina di specie diverse, suddivise in due gruppi: quelle con le foglie erette e allungate e quelle con le foglie a rosetta. Sono piante succulente, con foglie abbastanza spesse e carnose.
Di queste specie interessano le foglie, molto decorative, ma possiamo anche apprezzarne la fioritura, che in genere compare in estate. I fiori sono bianco-verdastri, non molto appariscenti ma gradevolmente profumati.
Di seguito una breve descrizione di alcune tra le specie più comuni, giusto per dare un’idea di quanto si possa sbizzarrirci nella scelta:
- Sanseveria Trifasciata: ha foglie larghe e appiattite, con i margini gialli; di questa specie esistono poi molte diverse varietà;
- Sanseveria Cylindrica: ha foglie carnose e strette, a forma per l’appunto di cilindri;
- Sanseveria Fernwood: ha foglie, lunghe, carnose ma con la cima acuminata;
- Sanseveria Hahanii: ha foglie larghe, corte e disposte a rosetta.
Clima ed esposizione migliori
Come molte altre piante da appartamento, la Sanseveria non ama trovarsi alla luce diretta dei raggi solari, e predilige posizioni da cui la luce arriva più filtrata. Non tollera il freddo, e pertanto in inverno deve trovarsi in ambienti riscaldati, ma bisogna avere cura di non mettere la sanseveria vicino ai caloriferi. In estate può trovarsi anche all’aperto, purché non esposta direttamente al sole.
Trapiantare una Sanseveria
La scelta del vaso per la Sanseveria dipende dalla taglia che desideriamo che raggiunga, ma è comunque importante garantirle abbastanza terra, e di conseguenza travasarla sempre dal contenitore con cui la si acquista. Trattandosi di una specie adatta ad abbellire angoli della casa, dell’ufficio, di corridoi o disimpegni, è interessante scegliere vasi eleganti o inserire il vaso vero e proprio in un recipiente piacevole a vedersi.
Il terriccio deve essere drenante, oltre che di buona qualità.
Per esempio, Terriccio Universale risponde a queste esigenze. E’ una miscela di buone torbe bionde con un ammendante compostato verde, e quindi è buon substrato arricchito del nutrimento di base. Della stessa azienda possiamo optare per un terriccio più specifico per le succulente, ovvero Terriccio Piante Grasse & Bonsai, che oltre alla torba contiene anche sabbia silicea e vulcanica, materiale che consente un’ottima areazione alle radici ed evita i ristagni idrici.
In fondo al vaso poi è utile mettere un piccolo strato di granelli di argilla espansa, che assorbono l’acqua eventualmente in eccesso.
Sanseveria: irrigazioni fatte con cura
Le annaffiature devono essere piuttosto parsimoniose, e avvenire quando il terriccio è visibilmente asciutto, dato che si tratta di una pianta che fa parte della categoria delle succulente, notoriamente poco esigenti in fatto di acqua. L’umidità necessaria non deve mancare alla pianta, certamente, ma sono più dannosi gli eccessi, che favoriscono i marciumi radicali.

Concimazioni
Periodicamente è necessario fornire alla sanseveria gli elementi con cui nutrirsi, avendo cura di seguire le istruzioni per i vari prodotti.
Si trovano dei concimi adatti in particolare alle piante verdi e in formati di piccole dimensioni, adatti proprio alle esigenze domestiche come:
- Piante Verdi & Cycas: è un prodotto liquido in formato da 1 litro. Possiamo usarlo nell’annaffiare la pianta, perché va disciolto nell’acqua dell’annaffiatoio, praticando così una “fertirrigazione”. Si tratta di un fertilizzante misto organo minerale, per tutte le piante verdi alle quali fornisce una nutrizione completa. Contiene infatti azoto, fosforo e potassio e microelementi come il ferro. Va usato da marzo a ottobre, diluendo il quantitativo di un tappo in 3 litri di acqua. Come frequenza, per il periodo primaverile-estivo è consigliato una volta a settimana, mentre in autunno-inverno ogni 15 giorni è sufficiente;
- Cycas & Piante Tropicali: è un concime in formato solido e contenuto in confezioni da 1 kg. Anche questo è un concime misto organo minerale, ideale per nutrire molte piante verdi da appartamento. Contiene azoto, fosforo e potassio, magnesio, zolfo e microelementi. Il prodotto va leggermente interrato o cosparso in superficie, per poi annaffiare, in modo che le radici possano ricevere i nutrienti disciolti nell’acqua. Sono consigliate dosi di 10 grammi per vasi da 20 cm di diametro, ripetendo la concimazione ogni 15-20 giorni da marzo a ottobre, e sospendendola anche in questo caso per la stagione autunno-invernale. E’ utile aggiungere questo concime durante i rinvasi, nelle proporzioni di 6 grammi per ogni litro di terriccio, mescolando il tutto;
- Easy Gocce Piante Grasse: si tratta di un integratore adatto a tutte le piante grasse, ricco di macro e micro nutrienti, facile da utilizzare. La fialetta, una volta aperta, deve essere semplicemente inserita capovolta nel terriccio del vaso, precedentemente inumidito. Per vasi fino a 20 cm di diametro è sufficiente una fialetta, mentre per vasi con diametro compreso tra 20 e 40 cm ne servono due. Possiamo ripeterne l’utilizzo dopo un paio di settimane.
Possibili problemi e cura eco-friendly per la Sanseveria
Oltre al rischio di marciumi radicali, da evitare a monte con una gestione parsimoniosa delle annaffiature, per la Sanseveria può esserci qualche possibile attacco di cocciniglie, che causano la comparsa di macchiette scure sulla pagina inferiore delle foglie. Per allontanarle in tempo possiamo ricorrere a Olio di Lino, un prodotto completamente naturale che irrorato sulle piante ne potenzia le difese naturali da questi attacchi. Il prodotto va usato previa diluizione, secondo le istruzioni riportate sulla confezione del prodotto, che possiamo trovare in formati da 280 ml e da 1 litro.

Rinvasi e altre cure
La Sanseveria può essere rinvasata ogni due anni, preferibilmente in primavera, e il nuovo vaso deve essere solo di poco più largo. Per i rinvasi possiamo utilizzare gli stessi tipo di terriccio scelto all’inizio, da aggiungere fino a riempimento del nuovo contenitore.
Importante, ogni tanto, avere cura di praticare anche la pulizia delle foglie della Sanseveria, mediante un panno umido. Questo gesto, da compiere con delicatezza, è di aiuto per la fotosintesi della pianta e ha anche uno scopo estetico. Una curiosità: alcuni consigliano di usare una buccia di banana, mettendo a contatto le foglie con la parte interna, che ha una consistenza umida e un po’ spugnosa.
La moltiplicazione e cura della Sanseveria
La Sanseveria può essere facilmente moltiplicata attraverso due strade principali:
- divisione dei cespi: in questo caso è necessario estrarre la pianta dal vaso, separare le radici delle diverse piante che si sono generate dalla pianta madre e metterle ciascuna in un nuovo vaso. Questo consente anche alla pianta madre di avere più spazio e di non trovarsi soffocata dall’eccessivo proliferare delle nuove piantine;
- talee fogliari: quest’ultimo procedimento consiste nello staccare delicatamente una foglia dalla base della pianta, per poi tagliarla nel senso orizzontale a pezzetti di 3 o 4 cm. Le lasciamo due o tre giorni ad asciugare, e poi vanno messe a radicare in piccoli vasi, tenendo uno dei lati del taglio appena interrato.
In entrambi i casi possiamo utilizzare un terriccio di qualità molto buona, come Brave Terriccio Bio, una miscela di torbe nere e torbe bionde che nutre e offre ottime condizioni di crescita a tutte le piante, favorendo anche l’instaurarsi delle micorrize, ovvero simbiosi benefiche tra funghi e radici delle piante. In seguito, potremo tornare ad utilizzare i terricci di base di cui sopra.