La salvia è una pianta aromatica perenne molto comune. È presente nella maggior parte dei giardini e degli orti, dove viene apprezzata per il suo aspetto e per le sue proprietà officinali e culinarie.
Per godere sempre di un cespuglio di salvia folto e sano si deve partire bene già dal trapianto della piantina, che può stare in piena terra e anche sul balcone, e poi dedicarle sempre alcune cure, non intense ma regolari.

La pianta e le sue esigenze
La salvia, di cui esistono molte specie, appartiene alla numerosa famiglia botanica delle Labiate, che comprende anche rosmarino, basilico, origano e tante altre. Si tratta di un arbusto sempreverde molto ramificato; tende ad espandersi molto in orizzontale e meno in verticale, almeno nelle tipologie di salvia più comuni. Salvia officinalis, la salvia per eccellenza, presenta foglie color verde grigio, spesse, molto aromatiche, e dalla consistenza tipicamente ruvida. In estate la pianta emette fiori di colore blu violetto su infiorescenze a spiga.
La salvia è una pianta piuttosto rustica, tipica degli ambienti mediterranei. Dunque è in grado di tollerare una certa siccità, ma ama stare al sole, posizione che garantisce anche il migliore aroma. Resiste abbastanza bene al freddo, ma in previsione di forti abbassamenti termici invernali è consigliato proteggere le radici con una pacciamatura.
Specie di salvia
La salvia più comune è Salvia officinalis, ma esistono moltissime altre specie, diverse tra loro sia nel fogliame sia nelle fioriture, che rendono questi arbusti ornamentali al pari di altre essenze: la Salvia elegans dalla fioritura rossa esplosiva, la Salvia argentea dalle grandi foglie ricche di sottilissima peluria e setose al tatto, la Salvia madrensis dai fiori gialli, solo per citarne alcune.
Anche all’interno della specie Salvia officinalis si trovano diverse varietà, oltre alle più comuni, come la tricolor, dai margini fogliari gialli e rosati.
Messa a dimora

Per iniziare la coltivazione di una pianta di salvia, la strada più semplice è rappresentata dall’acquisto di piantine presso un centro di giardinaggio. Per il trapianto il terreno deve essere sufficientemente soffice, e quindi bisogna prima realizzare una lavorazione abbastanza profonda di quello spazio e una buchetta più grande del pane di terra che contiene le radici. Un volume di terreno smosso infatti favorirà poi la crescita dell’apparato radicale. La piantina deve essere estratta delicatamente dal vasetto e se le radici fuoriescono dai fori, segno che quel pane di terra inizia ad essere insufficiente, conviene stimolarne potandole un po’ e smuovendole prima dell’inserimento nella buchetta.
Talee di salvia
Se si ha pazienza, o se la pratica diverte a prescindere, una via per ottenere piantine di salvia è attraverso la talea. Si tratta semplicemente di tagliare dei rametti di salvia con più nodi di foglie, eliminare le foglie basali e mettere i rametti a radicare in vasetti contenenti del buon terriccio. La radicazione avviene in modo naturale mantenendo il terriccio costantemente inumidito, e viene segnalata dall’emissione di nuovi getti.
Concimazione di fondo
Al momento del trapianto di una salvia è importante la concimazione di fondo, per esempio tramite il compost autoprodotto, purché maturo, oppure scegliendo un buon ammendante. Per esempio, un ottimo prodotto è Bioactive, concime organico in pellet, arricchito di funghi buoni, ovvero Trichoderma e micorrize, che presentano l’effetto di stimolare naturalmente la crescita radicale e di prevenire l’insorgenza di funghi patogeni grazie al loro effetto competitivo.

Coltivazione in vaso: contenitori e substrato
La salvia è adatta ad abbellire terrazze, cortili e balconi nei quali viene coltivata in vasi, fioriere, e contenitori di ogni sorta. Non ci devono essere limiti alla fantasia purché le esigenze della pianta vengano rispettate. Infatti, se per una piantina giovane è sufficiente poco terriccio, man mano che si sviluppa devono essere previsti dei rinvasi che assecondino l’accrescimento radicale. In alcuni casi, infatti, quando le piante deperiscono ingiallendo e perdendo le foglie la causa può essere la terra insufficiente di un vaso ormai troppo ristretto.
Per le coltivazioni in vaso, e poi anche per i futuri rinvasi un buon substrato è Brave Terriccio Bio, che deriva da una miscela di torbe bionde e torbe nere di qualità ed è arricchito di concime organico azotato. Per ulteriori elementi nutritivi un prodotto comodo, nel piccolo formato da 1 kg, è Orto bio & Piante Aromatiche, che contiene in modo equilibrato macro e microelementi.
Irrigazioni
Anche se, come anticipato, la salvia tollera la siccità, sono necessari degli apporti regolari di acqua nelle stagioni primaverile ed estiva, a maggior ragione nella coltivazione in vaso.
Concimazioni annuali
Ogni anno bisogna fornire altro nutrimento alla pianta, perché viene perso con la crescita e l’asportazione di rami e foglie, per il normale utilizzo e per la potatura. Tuttavia, la salvia non è una pianta molto esigente e anzi, concimarla troppo potrebbe andare a discapito del suo aroma.

Potare la salvia
A fine inverno si pota la pianta eliminando tutte le parti secche. A fine fioritura, per favorire il rinnovo della vegetazione, conviene tagliare parte dei rami.
Prevenire e curare le avversità
La salvia subisce facilmente attacchi di afidi e mosca bianca, che si annidano sui rametti e sulle foglie in fitte colonie; succhiando linfa ai tessuti e provocando nel tempo un certo deperimento. Questi insetti possono essere debellati trattando con un prodotto naturale come Olio di neem puro, ad effetto insetticida ma biodegradabile. I trattamenti devono essere realizzati nelle ore fresche della giornata. L’oidio o mal bianco, patologia fungina che si presenta con chiazze biancastre sulle foglie. Può essere risolto con trattamenti a base di semplice bicarbonato, quello che si usa in cucina, oppure con corroboranti quali Lecitina di soia.