Il rosmarino è una nota pianta arbustiva, molto profumata e gradevole alla vista. Si sceglie di coltivare il rosmarino sia come aromatica sia come specie ornamentale, nei giardini e nei parchi pubblici, dove spesso forma deliziose siepi da solo o in consociazione con altre essenze.
Descriviamo di seguito come coltivare questa specie e prendercene cura per tutto l’anno.
La pianta: caratteristiche ed esigenze

Il rosmarino (Rosmarinus officinalis) è una specie arbustiva perenne e sempreverde appartenente alla famiglia delle labiate. Il suo fusto è molto ramificato ed espanso, eretto per molte varietà e ricadente nelle varietà prostrate. Le foglie sono tipicamente aghiformi e intensamente profumate, riunite fittamente sui rametti e di colore verde intenso sulla pagina superiore, bianche su quella inferiore. I fiori sono minuti e di un colore azzurro-violetto, ma si trovano anche varietà dai fiori bianchi.
Il rosmarino è una tipica essenza mediterranea che ama molto il sole e il caldo, rifuggendo il freddo e l’umidità. Per sprigionare al meglio il proprio aroma deve trovarsi quindi in una zona ben illuminata e su un suolo sufficientemente drenato.
In previsione di gelate invernali, è buona cosa proteggere l’apparato radicale mediante una pacciamatura di cortecce, paglia, sacchi di juta o altro materiale protettivo. Quando le piante sono ancora piccole possono essere avvolte in teli di tessuto non tessuto.
Messa a dimora
Generalmente, chi desidera avere una o più piante di rosmarino per il proprio giardino, cortile o balcone, inizia acquistando piantine in vasetti, disponibili nei centri di giardinaggio in diverse dimensioni. Non è da escludere la semina, pratica non difficile, ma sicuramente sono molto più lunghi i tempi per ottenere dei risultati.
Le dimensioni della piantina incideranno sulla grandezza della buca da scavare per il trapianto. Questa, in ogni caso, deve essere più voluminosa rispetto al pane di terra che contiene le radici in quel momento. Se le radici sono tutte attorcigliate, prima del trapianto devono essere smosse e leggermente tagliate, per stimolare l’attecchimento.
Moltiplicare il rosmarino per talea

Moltiplicare in proprio delle piante di rosmarino è molto semplice con la tecnica della talea; consiste semplicemente nel mettere a radicare dei rametti, che diverranno nuove piantine autonome. Bisogna realizzare questa pratica sul finire dell’estate, tagliando dei rametti di circa 10 cm. Bisogna, inoltre, eliminare le foglie basali e inserirli in vasetti pieni di buon terriccio, che dovrà restare sempre abbastanza umido. Nella primavera successiva, dopo aver tenuto i vasetti in un luogo protetto e illuminato, si noteranno nuovi germogli, segno dell’avvenuto radicamento.
Concimazione di fondo per coltivare il rosmarino
Il terreno che accoglie una pianta di rosmarino deve essere fertile, ben concimato. Se si dispone di compost autoprodotto, di letame o di pollina, è bene utilizzarli. Altrimenti si possono trovare tante valide soluzioni ecologiche, ovvero prodotti commerciali di origine naturale che nutrono le piante senza però provocare inquinamento ambientale.
Un prodotto interessante come fertilizzante organico è Brave Crescita Sana, che oltre a contenere macro e micro elementi (azoto, fosforo, potassio, calcio, ferro), è anche dotato di un inoculo di funghi micorrizici ad azione biostimolante. I funghi micorrizici, infatti, instaurano una simbiosi con la pianta a livello radicale, con vantaggi reciproci, e ciò risulta particolarmente benefico nel caso di piante con radici un po’ sofferenti. Questo prodotto si trova in confezioni da 800 grammi e 4 chilogrammi, mentre volendo scegliere una confezione più grande si può trovare Bioactive, altro concime organico arricchito di micorrize e anche di Trichoderma, fungo che esercita una competizione nei confronti dei funghi patogeni presenti nel suolo, proteggendo in questo modo le piante.
Coltivazione in vaso

Tanto spesso si vedono piante di rosmarino in vaso, su balconi, davanzali, cortili. Al momento dell’acquisto delle piantine, esse si trovano in contenitori di misura appena sufficiente per quello stadio di crescita e ben presto si renderà necessario un rinvaso in recipiente più grande. Perché la pianta sia bella e sana nella chioma, infatti, anche l’apparato radicale deve stare bene e avere terra a sufficienza e la grandezza della parte aerea è rapportata a quella delle radici. Un valido terriccio per la coltivazione in vaso e per i rinvasi è Brave Terriccio Bio, un buon substrato drenante e arricchito di concime organico.
Concimazioni annuali
Essendo una pianta perenne, il rosmarino deve ricevere nutrimento ogni anno mediante la distribuzione di fertilizzanti di qualità. Oltre ai prodotti citati sopra, si può utilizzare anche Piante Aromatiche, concime liquido organo-minerale completo, che si usa sciogliendone un tappo in 3 litri di acqua per annaffiare le piante.
Irrigazione
Il rosmarino è una pianta capace di tollerare una moderata siccità, ma quando le piante sono ancora piccole e devono sviluppare l’apparato radicale, è importante che l’acqua sia disponibile. Quindi in primavera e in estate bisogna irrigare abbastanza spesso, anche se non quotidianamente: troppa acqua potrebbe favorire i marciumi radicali.
Potatura del rosmarino
Già al primo anno si possono accorciare i rami, con la potatura, per stimolarne la crescita. Negli anni successivi i tagli si realizzano anche con l’utilizzo regolare del rosmarino in cucina e hanno lo scopo di rinnovare la vegetazione, e anche quello di conferire una forma ordinata al cespuglio.
Le avversità del rosmarino: prevenzione e cura

Il rosmarino può subire danni da parte della Crisolina. È un coleottero che si ciba delle foglie, e che si può allontanare con estratti di ortica spruzzati regolarmente sulla pianta o contrastare efficacemente con Brave Controllo Vivo. Gli afidi possono essere debellati facilmente con Sapone Molle, disponibile anche in formato spray pronto all’uso senza necessità di diluizione ulteriore.
Le malattie fungine come alternariosi e antracnosi, che provocano macchie fogliari e ingiallimenti. Si possono prevenire con un buon drenaggio del suolo, con l’aiuto di concimi ad effetto protettivo e biostimolante come quelli visti sopra, e trattando con Lecitina di Soia, prodotto di origine naturale e biodegradabile.