Coltivare il ribes: bacche rosse, gialle e nere, succose e decorative

Il ribes è un piccolo frutto meno consumato rispetto a mirtillo, mora e lampone, ma la sua relativa facilità di coltivazione e trasformazione in succhi e marmellate rendono interessante coltivare il ribes. Pertanto, chi desidera ampliare le proprie produzioni di frutta con questo grazioso arbusto dai grappolini rossi, gialli o neri può trovare indicazioni in questo articolo. Di seguito suggeriamo tecniche di coltivazione del ribes incentrate sulla sostenibilità ambientale e sull’obiettivo di una resa soddisfacente.

La specie

Il ribes è una pianta che appartiene alla famiglia delle Saxifragaceae e al genere Ribes, che comprende varie specie.

Si tratta di un arbusto che non richiede dei sostegni perché si autosostiene, e per questo può trovare spazio facilmente nei giardini, negli orti e nei frutteti, anche come riempitivo.

Le bacche del ribes sono molto piccole e si sviluppano da grappoli, che tecnicamente sono dei racemi penduli. Questi vengono raccolti per intero, e spesso sono utilizzati tali e quali per decorare pietanze e dolci.

Immagine con quali tipi di ribes si possono coltivare

Tipi di ribes

I ribes maggiormente coltivati sono il ribes rosso (Ribes rubrum) e il ribes bianco (dalle bacche gialle), che in genere deriva da ibridazioni di R. rubrum con altre specie di ribes come il Ribes sativum. Nella specie e tra gli ibridi si possono trovare cultivar a frutto di colore rosso intenso e anche rosa.

La pianta si presenta come piccolo arbusto, alto 1-2 metri, con foglie decidue, palmate e a 3-5 lobi, con peduncolo abbastanza lungo. Questo tipo di ribes è autofertile.

Meno comune è il Ribes nero (Ribes nigrum) che tuttavia è ottimo per la preparazione di succhi molto ricchi di vitamina C e altri antiossidanti benefici. Anche questa è una specie arbustiva ma più vigorosa, può superare i due metri di altezza e presenta foglie più grandi e di un verde più scuro.

Il ribes nero è caratterizzato da una certa autosterilità e quindi è importante che siano presenti più esemplari di varietà diverse a fioritura contemporanea per assicurare la fecondazione. La fecondazione, inoltre, in questo caso avviene grazie agli insetti pronubi come api e bombi, la cui presenza risulta quindi fondamentale. Usare insetticidi non selettivi è il primo gesto da evitare per proteggere questi preziosi insetti utili. Possiamo appositamente invitarle nel nostro ambiente di coltivazione trattando le piante con Propolis, un corroborante che potenzia le difese naturali delle piante dalle avversità biotiche ed abiotiche, e che al contempo attira le api, attratte da una sostanza che loro stesse producono.

L’uva spina: una stretta parente del ribes

Immagine con uva spina, una stretta parente del ribes

L’uva spina (Ribes grossularia) è un’altra specie del genere Ribes che produce bacche più grandi rispetto a quelle delle specie elencate sopra, e che assomigliano a degli acini di uva bianca o rossa a seconda delle varietà.

Infine, citiamo anche l’esistenza di ibridi di una spina e ribes nero.

La tecnica di coltivazione di tutte queste specie e ibridi è più o meno la stessa, pertanto di seguito ci riferiamo al Ribes in generale.

Ambiente ideale per coltivare il ribes: terreno e clima

Il ribes è una tipica pianta degli areali temperati, e infatti in Europa viene coltivata soprattutto nei Paesi nordici. In fase di riposo vegetativo riesce a tollerare forti abbassamenti termici, mentre l’eccessivo caldo estivo può determinare una caduta anticipata delle foglie e danni ai frutti. I ritorni di freddo in primavera, con possibili gelate, sono tuttavia dannose anche per questa pianta.

Come terreno, le condizioni migliori sono una buona struttura, assenza di ristagni idrici e una notevole presenza di humus. Perché se è vero che su terreni poveri i frutti in realtà sono più aromatici, non bisogna dimenticare che le rese in questi casi sono inevitabilmente basse. Un buon compromesso tra quantità e aromi è quello di mantenere sempre una buona fertilità del suolo senza mai eccedere con le quantità di concime. Il pH ideale è neutro o leggermente acido, e prima della messa a dimora delle piante è sempre utile effettuare un’analisi di questo parametro, per stabilire se necessita o meno di qualche correzione. Per esempio, terreni alcalini possono infatti essere riportati ad un valore più basso di pH mediante la distribuzione di Zolfo 80.

Preparare il terreno

Per trapiantare delle piante di ribes, la preparazione del terreno è una condizione indispensabile: si tratta di una coltivazione poliennale e pertanto è doveroso partire con il piede giusto.

Se si tratta di mettere a dimora un solo esemplare, o anche pochi, è sufficiente lo scavo delle buche nei punti corrispondenti. Se invece si vuole avviare una coltivazione più estesa, è meglio optare per una lavorazione dell’intera fila, mediante attrezzi meccanici.

L’importante è che le radici si trovino a crescere in strati di terreno smossi e soffici, non compatti.

Oltre a lavorare il terreno, per coltivare il ribes è fondamentale distribuire del fertilizzante, come concimazione di fondo.

Possiamo contare su diversi buoni prodotti, come:

  • Bioactive: si tratta di un concime innovativo, che nutre la terra e le piante, ma grazie al suo contenuto in funghi antagonisti le protegge anche dalle avversità telluriche;
  • Lo Stallatico: concime organico classico, tra i più diffusi, deriva dalla maturazione naturale del letame bovino ed equino, che viene poi trasformato in pellet. È quindi molto più concentrato rispetto al letame di stalla tale e quale;
  • La Pollina: deriva dalle deiezioni di polli e galline e d è un concime concentrato, che contiene buone quantità di azoto e fosforo;
  • Humus di Lombrico: è letame processato dai lombrichi, che se ne cibano e lo trasformano in una sostanza particolarmente ricca batteri, enzimi ed elementi nutritivi.
Immagine con persona intenta a coltivare il ribes

Messa a dimora del ribes

Il periodo più indicato per il trapianto del ribes è da novembre a marzo, ad esclusione dei momenti di gelo, durante i quali il terreno diviene impraticabile.

Singoli esemplari di ribes e uva spina possono essere tranquillamente trapiantati in uno spazio del giardino, dell’orto o del frutteto, mentre se si intende avviare una vera e propria produzione, anche piccola, è sicuramente consigliato l’impianto in filari.

I sesti di impianto suggeriti sono di 2,5 -3 metri tra le file e 1-1,5 m tra una pianta e l’altra lungo la fila.

Irrigazioni

Sebbene il ribes sia una pianta resistente alla siccità, la produzione può risultare molto penalizzata da una penuria estiva di acqua. Pertanto, è consigliato predisporre un impianto di microirrigazione, con tubi forati che scorrano lungo ogni singola fila.

Concimazioni annuali

A primavera, al risveglio vegetativo, le piante devono essere nutrite mediante concimazioni generose, sebbene non eccessive. Sono indicati i prodotti suggeriti per la concimazione di fondo, oppure, in questo caso, anche Ortofrutta Bio, fertilizzante completo ricco di azoto, fosforo e potassio (NPK).

Gestire la flora spontanea

Per coltivare il ribes in modo sostenibile, si evitano i diserbanti chimici e l’erba che cresce spontaneamente deve essere controllata con mezzi meccanici o con la pacciamatura. Consigliamo di tenere inerbito lo spazio tra i filari praticando sfalci regolari e di pacciamare il filare, stendendo teli neri oppure paglia attorno alle piante, due tipi di materiale che evitano la nascita dell’erba. Pochi esemplari possono anche essere pacciamati con Corteccia Mista, un materiale organico, durevole e dal piacevole effetto naturale.

Potare il ribes

Con la potatura del cespuglio di ribes si eliminano alcune branche per sfoltire e si scelgono quelle da mantenere, nell’ottica di una sostituzione completa ogni tre anni. Si devono inoltre accorciare i rami troppo lunghi ed eliminare quelli deboli o malati.

Problemi nel coltivare il ribes: prevenire le avversità con i corroboranti

La difesa dalle avversità (malattie, insetti, acari ecc) in una coltivazione eco-compatibile avviene prima di tutto mediante la prevenzione. I corroboranti sono prodotti di origine naturale proprio adatti allo scopo (clicca qui per approfondire), poiché aiutano le piante nello stimolare le loro difese naturali, rinforzandole e rendendole più resistenti.

Esiste una vasta serie di corroboranti, tra cui Propolis, Equiseto, Tannino, Diato Pro, Lecitina di soia, Zeolite, tutti da irrorare sulle piante regolarmente, previa diluizione in acqua.

Problemi nel coltivare il ribes: possibili malattie ed insetti

Le piante di ribes possono essere attaccate da funghi patogeni come la botrite o muffa grigia, che provoca marciumi a vari organi aerei, tra cui i frutti. Possiamo controllare il problema trattando con prodotti contenenti rame, come Rame Active, Rame 10, Rame 30, Rame 50 e Solfato di Rame, che sono dei concimi rameici che svolgono al contempo una funzione di sostegno alle piante.

Tra gli insetti nocivi citiamo le cocciniglie, che si possono allontanare con Olio di Lino, e tra gli acari il ragnetto rosso che si può sconfiggere con un prodotto fitosanitario a basso impatto ambientale a base di olio essenziale di arancio dolce.

Raccolta del ribes, resa e utilizzi

A differenza degli altri piccoli frutti, la raccolta del ribes può anche avvenire in una sola passata quanto sono tutti maturi, se interessa realizzare una trasformazione in succhi o marmellate. Per il consumo fresco va benissimo la raccolta scalare. In genere, da piante sane e ben gestite ci si possono attendere 2-3 kg a pianta per il ribes nero e 3-4 kg a pianta per ribes rosso, bianco e uva spina.

Prodotti suggeriti

Ortofrutta Bio

Concime organo-minerale ideale per l’orto e il frutteto biologico. A base di materie prime selezionate, permette di nutrire le piante in maniera graduale mirata, nel rispetto di un’agricoltura sana e biologica.

Propolis

Attiva le funzioni metaboliche della pianta migliorando la risposta agli attacchi fungini e batterici; favorisce la rapida cicatrizzazione di ferite da trauma o potatura; attira le api favorendo così l’impollinazione dei fiori e l’allegagione dei frutti.

Diato Pro

Terre di Diatomee che crea una barriera meccanica sulla cuticola degli organi aerei della pianta impedendo l’insediamento di patogeni e parassiti.

Humus di lombrico

Prodotto organico, naturale ed ecosostenibile ottenuto dalla digestione dei lombrichi, i quali trasformano il letame bovino ed equino in un concime organico ricco di elementi nutritivi, enzimi e batteri che nutrono e sostengono le piante.

Bioactive

Concime unico ed esclusivo, studiato per la preparazione del terreno destinato all’orto, al prato e al giardino. Apporta sostanza organica che rivitalizza il terreno e lo rende fertile.

Lo Stallatico

Concime biologico totalmente naturale e completo che nutre le piante e mantiene fertile il terreno.

La Pollina

Concime organico biologico totalmente naturale e completo che nutre le piante e mantiene fertile il terreno a base di sola pollina umificata.

Olio di Lino

Favorisce il potenziamento delle naturali difese della pianta migliorandone la resistenza da attacchi esterni, in particolare degli insetti come le cocciniglie.

Rame Active

Prodotto a base di solfato di rame complessato con lignosolfonati, i quali sono dei com- posti naturali che derivano dalla lignina presente negli alberi.

Continua a leggere...