Tutto sulla coltivazione del cavolo di Bruxelles

Il cavolo di Bruxelles è un ortaggio poco coltivato negli orti italiani e ancora poco consumato. Basti pensare che i cavolini di Bruxelles che si acquistano nei supermercati nella maggior parte dei casi sono di provenienza estera.

Forse alcuni credono che non sia una pianta molto adatta a crescere in Italia, quindi lasciano stare quando si tratta di pensare di coltivare il cavolo di Bruxelles. Al contrario, al pari degli altri cavoli, è di facile coltivazione e può dare delle grandi soddisfazioni in termini produttivi.

Pertanto, è consigliatissimo introdurlo nelle proprie coltivazioni, in modo da incrementare la propria biodiversità orticola e ampliare anche la propria dieta con un’ulteriore verdura nutriente e salutare. Neanche a dirlo, questo cavolo si presta benissimo alla coltivazione biologica, metodo che consente di produrre rispettando l’ambiente e di garantirci alimenti genuini. Ecco quindi i migliori consigli per coltivare il cavolo di Bruxelles.

La pianta: specie e famiglia di appartenenza

Il cavolo di Bruxelles (Brassica oleracea var. gemmifera) appartiene alla famiglia delle crucifere o brassicacee, come tutti gli altri cavoli. La famiglia è molto numerosa e comprende altri ortaggi come rucola, rapa e ravanello, così come colture da pieno campo come la colza ed essenze da sovescio come la senape.

Il cavolo di Bruxelles è una pianta un po’ diversa da quella degli altri cavoli: sviluppa uno stelo da cui si dipartono molte foglie tondeggianti e con un lungo picciolo. All’ascella di ognuna di esse si forma un germoglio che si chiude progressivamente a pallina ed è proprio questo il cavolino che si mangia.

Immagine con piante di cavolo di Bruxelles in un orto, per mostrare la diversità di questa pianta rispetto agli altri cavoli

Stagionalità del cavolo di Bruxelles e condizioni pedoclimatiche ideali

Il cavolo di Bruxelles è un tipico ortaggio a raccolta autunno-invernale. Resiste bene alle temperature rigide, molto meglio degli altri cavoli. Per questa ragione può essere sfruttato per avere qualcosa da raccogliere nell’orto anche a dicembre e gennaio, insieme a poche altre specie.

La pianta ama le temperature fresche e terreni ricchi di sostanza organica, con pH vicino alla neutralità.

Iniziare a coltivare il cavolo di Bruxelles: seminare le piantine

Le piantine di cavolo di Bruxelles possono essere seminate in proprio in vasetti o altri contenitori. Queste sono da far crescere in un semenzaio o anche all’aperto, dato che la semina avviene nella tarda primavera-inizio estate.

L’importante è che le piantine siano messe a germinare in una posizione illuminata. L’ideale sarebbe mettere una rete ombreggiante che le protegga dalla calura e dal sole intenso delle ore centrali della giornata.

Quando si inizia a coltivare il cavolo di Bruxelles, per la semina è consigliato Terriccio Professionale, un substrato composto da una miscela di torbe bionde e torbe brune di qualità, molto fini e per questo adatte alla nascita delle piantine, che non trovano materiali grossolani ad ostacolo.

Una volta nate, le piantine dovranno essere annaffiate spesso, anche perché durante la stagione calda il terriccio tende ad asciugarsi molto rapidamente. Potrebbe essere anche necessario bagnarle due volte al giorno, ma in ogni caso è importante deciderlo in base al grado di umidità del terriccio. Anche troppa acqua, infatti, è nociva per le piantine, le cui radici potrebbero andare incontro a marciumi.

Preparare il terreno per coltivare il cavolo di Bruxelles

Prima del trapianto delle piantine è importante preparare il terreno con accurate lavorazioni e una buona concimazione. A questo proposito bisogna valutare lo stato del terreno in base alla coltura precedente e alla gestione condotta fino a quel momento. Se è stato mantenuto sempre soffice e pulito dall’erba, non occorre realizzare una nuova lavorazione profonda, ma è sufficiente zappettare, concimare e livellare di nuovo la superficie col rastrello. Se invece si trova in una condizione “selvaggia” sarà necessario realizzare prima una bella pulizia, sradicando tutta l’erba cresciuta, dopodiché praticare, in molti casi, una vangatura o una lavorazione col forcone a denti dritti, prima di zappare e infine rastrellare.

Concime per preparare il terreno

Anche la quantità di concime da distribuire dipende molto dalla coltura precedente. Ma, in ogni caso, un minimo di apporto non deve mai mancare, considerando che i cavoli sono ortaggi abbastanza avidi di nutrimento.

Ottimi prodotti, adatti ad una coltivazione biologica sono i seguenti:

  • Bioactive: si tratta di un prodotto innovativo perché oltre ad essere un concime svolge anche un ruolo di biostimolante: contiene infatti funghi antagonisti che aiutano nella protezione dai funghi patogeni responsabili di alcune malattie vegetali. Se ne consiglia la dose di 120 grammi al metro quadrato;
  • Humus di Lombrico: è un ammendante frutto della digestione del letame da parte di lombrichi, che lo arricchiscono ulteriormente di enzimi e nutrienti preziosi e lo rendono quindi un ottimo ammendante. La dose consigliata è di 200-300 grammi al metro quadrato;
  • Lo Stallatico: classico concime organico composto interamente da letame maturo umificato e pellettato. La dose consigliata è di 250-500 grammi per metro quadrato.

In alternativa, prima del trapianto, ci sono altri prodotti che si possono cospargere superficialmente sull’aiuola col rastrello:

  • Ortofrutta Bio: concime organo-minerale contenente azoto, fosforo e potassio (NPK). La dose consigliata è di 80 grammi al metro quadrato;
  • All Crops: altro concime completo organo-minerale, molto ben assimilabile dalle piante, di cui sono consigliate dosi di 70-100 grammi al metro quadrato.

Tutte le dosi suggerite sopra sono indicative e, come anticipato sopra, vanno valutate anche in base al terreno e a quanto è stato sfruttato in precedenza. Nel caso di terreni già concimati molto abbondantemente in primavera per la coltura precedente, è infatti possibile ridurre un po’ la quantità.

Il trapianto

Le piantine di cavolo di Bruxelles sono pronte al trapianto dopo circa un mese dalla semina, e avviene nel periodo estivo, tra luglio ed agosto. Devono essere messe nell’orto a distanze di 50 cm, inserendole diritte nelle buchette e interrandole fino al colletto. Sulla classica aiuola larga circa 1 metro possono stare due file di cavolo di Bruxelles, considerando di tenere un po’ di margine esterno per non invadere i vialetti di camminamento.

Cure colturali

Le piante di cavolo di Bruxelles trascorrono un certo tempo prima di arrivare al raccolto, e durante questi mesi richiedono delle semplici ma importanti cure.

Irrigazioni

Immagine con pianta di cavoli di Bruxelles

In estate, stagione di massima crescita delle piante, è necessario intervenire spesso con le irrigazioni, meglio se somministrate con impianto di irrigazione a goccia, sistema ecologico che evita di bagnare la parte aerea. Questo metodo irriguo previene infatti le patologie fungine. Per piccole coltivazioni va benissimo anche usare l’annaffiatoio, versando però l’acqua sul terreno sopra le radici. In seguito, con l’accorciamento delle giornate e l’abbassamento delle temperature, sarà possibile ridurre le irrigazioni fino a fermarle del tutto.

Pulizia dall’erba spontanea

L’erba non dà tregua durante l’estate e continua a crescere tra le piante di cavolo ci Bruxelles, a meno che la coltura non sia stata pacciamata. Senza pacciamatura, ovvero la copertura del suolo con teli o materiali naturali di vario tipo, diventa indispensabile zappettare o passare il tridente per togliere tutta la flora spontanea. Vicino alle piantine sarà necessario anche praticare una pulizia manuale, magari tenendo ferma la piantina di cavolo con una mano, per evitare che venga divelta insieme all’erba stessa.

Prevenire malattie e attacchi di insetti con i corroboranti

Nel coltivare il cavolo di Bruxelles, questo può essere colpito da varie malattie e da insetti dannosi comuni a tutti i cavoli, che possono danneggiare anche intensamente le piante e compromettere il raccolto.

In via preventiva risulta molto utile trattare le piante, fin dalle prime fasi, mediante dei corroboranti, ovvero dei prodotti di origine naturale che svolgono l’interessante funzione di rendere le piante più capaci di resistere a queste avversità.

Tra i molti corroboranti, solo per citarne alcuni, suggeriamo:

  • Zeolite: si tratta di una farina di roccia vulcanica, dal colore grigio chiarissimo, quasi bianco, e molto fine. Diluita in acqua e irrorate sulle piante regolarmente, le protegge dagli insetti e dalle malattie fungine, perché forma un velo di particelle che ostacola il loro proliferare;
  • Diato Pro: è un prodotto contenente gel di silice e previene insetti e da patologie fungine, creando una barriera meccanica protettiva sulla superficie degli organi aerei delle piante;
  • Lecitina di Soia: si estrae dai semi della soia, e previene le patologie fungine delle piante rendendo le pareti cellulari più elastiche e quindi più resistenti;
  • Sapone Molle: svolge un effetto insetticida pur non essendo un vero insetticida, ed è utilissimo in presenza di afidi, che attaccano anche i cavoli, e altri insetti a tegumento molle;
  • Olio di Neem: è un olio che deriva dalla spremitura dei semi dell’albero indiano del Neem, e contiene azadiractina la sostanza attiva usata a scopo insetticida. L’olio puro come questo aiuta molto nell’allontanare tante specie di insetti dannosi.

Possibili malattie

Il cavolo di Bruxelles può essere soggetto ad alcune patologie fungine tipiche dei cavoli, come alternariosi e peronospora. Entrambe sono favorite dall’umidità, ma mentre l’alternariosi si manifesta a temperature più miti (20-28°C), la peronospora si sviluppa a temperature più fresche (10-15°C). Entrambe si manifestano con macchie diverse, decolorate e imbrunite sul fogliame e altri organi, e possono attaccare anche la parte edule delle piante, che in questo caso è rappresentata dalle gemme ascellari, ovvero i cavolini.

Possiamo arginare il decorso di queste patologie mediante prodotti a base di rame:

  • Rame Active, prodotto potenziato dalla presenza di lignosolfonati, sostanze del regno vegetale che lo rendono più facilmente assimilabile dalla coltura;
  • Rame 10, Rame 30 e Rame 50: tecnicamente sono concimi pensati per sopperire alle carenze di rame delle piante, come il precedente. Il numero indica il contenuto percentuale dell’elemento rame. Irrorati uniformemente sulle parti aeree, aiutano nel bloccare l’ulteriore sviluppo della malattia.

Insetti nocivi

Il cavolo di Bruxelles può essere colpito da svariati insetti, come gli afidi, citati sopra. Questi ultimi possono essere allontanati col Sapone Molle. Nel caso della cecidomia, che mangia il cuore vegetativo delle piantine, si può allontanare con l’Olio di Neem.

Ma gli insetti più dannosi a carico dei cavoli sono vari lepidotteri come la cavolaia, la tignola e le nottue. In questo caso si possono realizzare trattamenti con bioinsetticidi a base di Bacillus thuringiensis, che è molto selettivo e pertanto risparmia api e altri insetti utili o innocui. Ricordiamo che per l’uso professionale di un prodotto fitosanitario, anche ammesso in agricoltura biologica come in questo caso, è sempre fondamentale leggere l’etichetta e usarlo sulle colture per le quali è registrato e per le specifiche avversità indicate.

Raccogliere i cavolini di Bruxelles

I cavolini di Bruxelles devono essere raccolti quando hanno raggiunto la dimensione finale e appaiono ben compatti al tatto. Il periodo della raccolta può essere abbastanza scalare durante l’inverno e indicativamente, da una coltura di 10 metri quadrati, si possono arrivare a raccogliere tra i 20 e i 30 kg.

Cavolo di Bruxelles e rotazioni

Il cavolo di Bruxelles è una pianta che trova spazio analogo a quello degli altri cavoli all’interno delle rotazioni colturali in un orto. Essendo una crucifera, è bene che non segua né preceda altre specie della stessa famiglia nell’immediato. Per esempio, potrebbe seguire una coltivazione di pisello o di fava, che si raccolgono a giugno, e precedere una coltivazione di spinaci o insalatine che si seminano subito a fine inverno.

Prodotti suggeriti

All Crops

Concime organo-minerale NPK adatto a nutrire tutti i tipi di piante, può essere usato nell’orto, in giardino e in vaso.

Rame Active

Prodotto a base di solfato di rame complessato con lignosolfonati, i quali sono dei com- posti naturali che derivano dalla lignina presente negli alberi.

Diato Pro

Terre di Diatomee che crea una barriera meccanica sulla cuticola degli organi aerei della pianta impedendo l’insediamento di patogeni e parassiti.

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