Chi ama le piante dalle foglie grandi e vistose, che donano un tocco di eleganza naturale all’ambiente e purificano l’aria per tutto l’anno, apprezzerà sicuramente coltivare la Calatea (Calathea spp.). Con il suo habitus raffinato e i disegni singolari delle sue foglie, la “pianta della preghiera” è l’ideale per abbellire angoli della casa e degli uffici, ma anche di locali o negozi.
Il riferimento alla preghiera le è stato associato al comportamento delle foglie, che a sera si richiudono verso gli steli per poi riaprirsi al mattino.
Vediamo quindi come prendersi cura e coltivare la Calatea nel modo migliore.
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La pianta
Quando si parla di Calatea in realtà ci si riferisce ad un gruppo vegetale molto vasto: il genere comprende infatti un centinaio di specie perenni, una più bella dell’altra. Tutte hanno foglie grandi, ma in alcuni casi sono tondeggianti, in altre più slanciate o ovali, e cambiano le screziature di colore sul fondo verde intenso. Molte di esse sono originarie del Brasile, dove si trovano facilmente allo stato spontaneo.
Solo per citare alcune specie tra le più comuni, eccone alcune veramente gradevoli:
- Calathea zebrina: il nome suggerisce le caratteristiche striature del fogliame, in cui si alternano strisce verde chiaro a strisce verde scuro sulla pagina superiore, mentre la pagina inferiore è rossastra. La forma della foglia è lanceolata;
- Calathea makoyana: le foglie sono ovali, grandi e molto decorative, poiché sullo sfondo verde chiaro sono presenti grandi maculature scure. Si trova anche nelle varianti in cui le maculature sono presenti solo sul margine o sono rosate;
- Calathea lancifolia: in questo caso le foglie sono molto più allungate rispetto a quelle delle altre varietà, sono portate da steli corti, che la mantengono di taglia bassa e le conferiscono l’habitus di piccolo cespuglio. Il colore è verde chiaro con singolari maculature scure, mentre la pagina inferiore è rossastra;
- Calathea crocata: come la precedente, ha steli corti e foglie lanceolate, in questo caso molto scure. Tra le diverse specie di Calatea, è quella di cui possiamo vedere più facilmente i fiori, gialli e graziosi, sebbene non molto appariscenti;
- Calathea insignis: ha caratteristiche foglie ondulate, allungate, verde chiaro con maculature scure sulla pagina superiore e, come le altre, rossastre nella pagina inferiore.
Trapianto: primo passo per coltivare una nuova Calatea
Quando si acquista una pianta di Calathea in un vivaio, di solito è necessario trapiantarla in un vaso più capiente, anche se non di molto. Possiamo scegliere vasi di plastica o terracotta, sempre forati sotto per consentire lo sgrondo dell’acqua. Per ragioni estetiche si può poi inserire il vaso dentro un altro contenitore esterno di aspetto gradevole, magari decorato o elegante. Sul fondo del vaso è consigliato mettere alcune manciate di argilla espansa.

Il substrato ideale per coltivare la Calatea
Per la Calathea bisogna scegliere un buon substrato come Terriccio Special. Si tratta di una miscela di torba nera e torba bionda di alta qualità.
Temperature ed esposizione alla luce
La Calatea è una pianta originaria di zone a clima caldo, e quindi alle nostre latitudini non viene tenuta all’aperto perché non potrebbe sopravvivere all’inverno. Richiede infatti una temperatura minima di 18°C, e quindi la collocazione ideale è negli ambienti interni dotati di riscaldamento invernale.
La pianta ama anche condizioni di umidità elevata, ragione per cui non deve essere posizionata vicino ai caloriferi o ai deumidificatori, ma al contrario, si trova bene come arredo da bagno o antibagno, locali in cui solitamente si genera una maggiore umidità. Se si ama, come è comprensibile, vivere in ambienti asciutti, e questa è la condizione in cui si viene a trovare anche la pianta, è bene vaporizzare spesso acqua sul fogliame con un nebulizzatore.
Per quanto riguarda le esigenze luminose, la condizione migliore è la luce filtrata, non troppo diretta e intensa. Rispetto ad altre piante da appartamento, si accontenta di una minore illuminazione. Va benissimo che si trovi vicino ad una finestra, che di inverno venga aperta per brevi momenti. Attenzione però a non tenerla troppo al buio: le sue foglie perderebbero brillantezza.
Come concimare la Calatea
Oltre al nutrimento di base contenuto nel terriccio, è necessario fornire ulteriore nutrimento alla pianta con una certa regolarità.
Per le piante da interno come questa si trovano dei comodi prodotti in confezioni piccole, come i seguenti:
- Piante Verdi & Cycas, concime liquido in flaconi da 1 litro. Lo si usa quando si annaffia la pianta, disciogliendolo nell’acqua dell’annaffiatoio, praticando così una “fertirrigazione”. Piante Verdi &v Cycas è un prodotto misto organo minerale, adatto a tutte le piante verdi poiché fornisce loro una nutrizione completa. Contiene azoto, fosforo e potassio, ma anche microelementi preziosi come il ferro. Lo si usa da marzo a ottobre, diluendo il quantitativo di un tappo in 3 litri di acqua. Nei periodi più caldi va usato una volta a settimana, mentre in quelli più freschi basta ogni 15 giorni;
- Cycas & Piante Tropicali, in confezioni da 1 kg e in formato di pellet. Anche questo è un concime misto organo minerale, adatto a molte piante verdi. Contiene azoto, fosforo e potassio, e anche magnesio, zolfo e microelementi. Il prodotto andrebbe leggermente interrato o cosparso in superficie, per annaffiare subito dopo, in modo che si sciolga e che il suo contenuto sia assimilabile dalle radici. Sono consigliate dosi di 10 grammi per vasi da 20 cm di diametro. Possiamo ripetere la concimazione ogni 15-20 giorni da marzo a ottobre, sospendendo anche in questo caso per la stagione autunno-invernale. Quando si praticano i rinvasi, si consiglia di aggiungerlo, nelle proporzioni di 6 grammi per ogni litro di terriccio, mescolando il tutto.
Irrigazioni: frequenza e quantità di acqua
Trattandosi di una pianta che viene coltivata in vaso, è necessario irrigarla spesso, soprattutto durante la primavera e l’estate. Un paio di volte a settimana, o fino a tre nei periodi particolarmente caldi, sono sufficienti. Il terriccio non dovrebbe mai essere intriso completamente d’acqua, perché gli eccessi di umidità che si traducono poi in ristagni idrici sono nocivi alle radici, che amano un ambiente drenato. Troppa umidità del terriccio favorisce infatti i marciumi radicali.
Altre cure colturali
Le grandi e belle foglie della Calatea tendono inevitabilmente a coprirsi di polvere: ogni tanto è buona norma pulirle con delicatezza, mediante un panno leggero, senza strofinare troppo.

Possibili problemi nel coltivare la Calatea
Le Calathea sono di solito piante rustiche, attaccate difficilmente da insetti. I maggiori rischi sono legati agli eccessi di umidità del terriccio e al freddo invernale.
Per prevenire i funghi dei marciumi radicali è utile distribuire un prodotto come Tricoder già al momento del trapianto della piantina, mescolandolo al terriccio. Tricoder contiene Trichoderma, fungo antagonista capace di competere con i funghi nocivi presenti nel substrato, come quelli responsabili dei marciumi radicali. Per ogni 100 litri di terriccio ne bastano appena 10 grammi.
Dovessero capitare attacchi di acari, minuscoli ragnetti che provocano un deperimento e decolorazioni sulle foglie, si può spruzzare Sapone Molle, che è disponibile anche nel pratico formato spray pronto all’uso e non presenta effetti tossici né inquinanti, ma è al contempo efficace per debellare questi ed altri parassiti, come gli afidi. Non è consigliato, infatti, trattare con insetticidi veri e propri, sia per ragioni ambientali sia per la propria salute, dato che la pianta si trova in un ambiente chiuso.
Se un solo trattamento non bastasse, già dopo 7-10 giorni possiamo ripeterlo.
Come rinvasare la Calatea
I rinvasi possono essere praticati ogni 2 o 3 anni, non occorre farlo ogni anno. L’operazione, che consiste nell’estrarre delicatamente la pianta dal proprio contenitore, per sostituire quest’ultimo con un altro più capiente, va fatta possibilmente in primavera. Si aggiunge nuovo terriccio e se possibile si sostituisce parte del vecchio. Questo è anche il momento per somministrare una buona concimazione per coltivare la Calatea.
Da piante troppo espanse se ne possono ottenere due mediante la divisione dei cespi, che consiste nel tagliare le radici con un coltello affilato e possibilmente disinfettato. I due nuovi esemplari dovranno trovarsi in due vasi diversi e all’inizio dovranno essere irrigati spesso. Da qui si riparte per coltivare una nuova Calatea.
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