Alloro: tutto quello che devi sapere

L’alloro (Laurus nobilis), chiamato anche lauro, è un arbusto sempreverde che può raggiungere dimensioni notevoli. Si trovano infatti molti esemplari che possono essere considerati come degli alberi, poiché arrivano fino a 10 metri di altezza e si espandono in larghezza.

Si tratta di una specie molto comune, spesso utilizzata per la formazione di siepi, grazie alla sua caratteristica di diventare folta e di restare sempre ricca di fogliame.

La pianta: caratteristiche ed esigenze

Una delle peculiarità botaniche di questa pianta è che si tratta di una specie dioica: ne esistono esemplari provvisti di soli fiori maschili ed altri che hanno solo fiori femminili. Le bacche, simili a piccole olive di colore scuro, si formano solo dai fiori femminili fecondati.

Il tronco dell’alloro e i rami hanno un colore marrone tendente al grigio cenere. Le foglie sono robuste, lanceolate e di un colore verde intenso e lucente nella pagina superiore, più opaco su quella inferiore. I fiori sono piccoli, giallognoli e compaiono in primavera.

L’alloro è una specie adattabile e rustica, ma predilige posizioni assolate e non esposte a gelate intense.

Il trapianto di un alloro in piena terra

Per avviare la coltivazione di un alloro, si possono trovare esemplari di varie dimensioni presso i centri di giardinaggio. Si stabilisce la posizione, tenendo anche conto della futura crescita della pianta, della sua distanza dalla casa, da altre piante o dai confini con i vicini. A questo punto si deve scavare una buca abbastanza voluminosa e profonda da garantire sufficiente terreno allentato e soffice alla crescita radicale e al drenaggio. La pianta deve sempre essere messa dritta nella buca e interrata allo stesso livello di profondità che aveva in vaso, o appena più in basso. Dopo aver ricoperto la buca con terra di risulta e ammendante, è importante irrigare per stimolare l’attecchimento della pianta.

Concimazione di fondo

Al momento del trapianto si deve praticare una concimazione di fondo, a base di stallatico maturo, oppure con prodotti di origine naturale, come Bioactive, ideale da mettere insieme alla terra di scavo della buca per i trapianti. Si tratta di un prodotto organico in pellet capace di rivitalizzare il terreno e renderlo fertile, anche grazie alla presenza di funghi del genere Trichoderma, che svolgono un ruolo di antagonismo nei confronti dei patogeni, in particolare quelli che provocano marciumi radicali.

Per una fornitura di azoto intensa ma a lenta cessione si può utilizzare Biocornunghia, concime derivante da sottoprodotti della macellazione e ammesso in agricoltura biologica. Volendo invece restare sul “classico” si può invece optare per Lo Stallatico, concime a base di letame bovino umificato e contenente i nutrienti richiesti dalle piante in modo bilanciato.

Concimazioni successive

Trattandosi di un arbusto perenne, ogni anno, preferibilmente in primavera, è importante che venga nutrito, in modo tale che mantenga la sua struttura e il colore verde intenso del fogliame. Possiamo usare ancora Bioactive, oppure, se ritenuto più comodo, altri fertilizzanti naturali ma in formato liquido come Piante aromatiche, ideale anche per le piante in vaso.

Irrigazioni

Quando la pianta è ancora giovane e quindi prima che abbia sviluppato un apparato radicale profondo, deve ricevere irrigazioni frequenti, soprattutto nei periodi estivi siccitosi. In seguito, gli interventi potranno essere sicuramente diminuiti, ma sempre considerando meteo e stato della pianta.

Le piante di alloro coltivate in vaso devono essere irrigate sicuramente più spesso rispetto a quelle in piena terra.

Potare l’alloro

Anche se l’alloro è una sempreverde, durante l’inverno la crescita è in pausa, per riprendere ai primi tepori primaverili. Per questo l’ideale è potarlo a marzo, prima che l’attività vegetativa riprenda del tutto. Successivamente lo si può potare tra settembre ed ottobre, e in ogni caso senza mai esagerare con i tagli, ma puntando a sfoltire le aree fitte della chioma e dare una forma.

Malattie dell’alloro

L’alloro può trovarsi facilmente ricoperto da fumaggine, fungo saprofita che determina una patina nerastra sulle foglie e attirato dalla presenza di melata, ovvero l’escremento di afidi e altri insetti. Bisogna quindi difendere la pianta dagli insetti responsabili, per esempio con trattamenti a base di Sapone Molle, in formato da diluire o anche già pronto all’uso in apposito vaporizzatore.

Insetti e altri parassiti

Gli insetti nocivi più fastidiosi a carico dell’alloro sono:

  • Le cocciniglie, che si annidano sulla pagina inferiore delle foglie, provocandone l’ingiallimento per suzione di linfa, e sui rametti. Le cocciniglie si eliminano grazie a trattamenti a base di oli minerali, che sono anche ammessi in agricoltura biologica.
  • La psilla, insetto che tramite punture sulle foglie, vi determina molte galle. Può essere allontanata tramite Olio di neem puro.
  • Afidi, che succhiano linfa da foglie e germogli, causandone deformazione. Li possiamo combattere mediante Sapone molle.

Trapianto e crescita dell’alloro in vaso

L’alloro è molto adatto a crescere in vasi o fioriere, come ornamentale o come pianta che delimita spazi, per esempio per la creazione di divisori che aiutano ad avere più privacy dal proprio balcone a quello dei vicini. I contenitori possono essere di svariato materiale e colori, ma sono importanti due cose:

  • uso di terriccio di buona qualità, come Brave Terriccio Bio, un substrato composto da una miscela di torbe bionde e nere di pregio e arricchito con concime organico azotato;
  • dimensioni adeguate del vaso e rinvasi periodici, per evitare la sofferenza dell’apparato radicale in contenitori troppo piccoli. Ad un certo punto sarà sentita l’esigenza di fermare la crescita della parte aerea della pianta, che dipende anche dalla crescita radicale, e quindi di evitare l’uso di vasi ancora maggiori, però è bene ricordare almeno di rabboccare il terriccio e a volte sostituirlo in parte.

Le talee semilegnose di alloro

La pratica della talea semilegnosa consente di moltiplicare le piante di alloro molto facilmente, anche se naturalmente, mediante questa strada serve molto tempo per ottenere esemplari di una certa dimensione.

La procedura è la seguente: verso la fine dell’estate si tagliano dei rametti da una pianta bella e in salute. Si eliminano poi le foglie basali e si mettono a radicare. Per la radicazione non occorrono prodotti a base di ormoni, perché si generano ormoni in modo naturale se il rametto si trova in un terriccio di qualità mantenuto leggermente umido con costanza. Anche in questo caso Brave Terriccio Bio è un substrato ottimale. Per favorire l’attecchimento delle talee, l’ideale è disporre di una piccola serra in modo da garantire alle talee una copertura per tutto l’inverno ma al contempo anche luce solare. Ai primi tepori della primavera poi dovrebbero manifestarsi indizi dell’avvenuta radicazione, sotto forma di qualche germoglio nuovo.

Prodotti suggeriti

Bioactive

Concime unico ed esclusivo, studiato per la preparazione del terreno destinato all’orto, al prato e al giardino. Apporta sostanza organica che rivitalizza il terreno e lo rende fertile.

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Biocornunghia

Concime con un titolo in azoto molto alto, tra i più elevati nella categoria dei concimi organici, ma soprattutto l’azoto contenuto viene rilasciato lentamente nel terreno.

Lo Stallatico

Concime biologico totalmente naturale e completo che nutre le piante e mantiene fertile il terreno.

Piante aromatiche

Prodotto studiato per fornire un nutrimento bilanciato a tutte le piante aromatiche (basilico, rosmarino, menta, timo, etc.) sia in vaso che a terra.

Sapone Molle

Potenziatore delle difese della pianta nei confronti di insetti (es. afidi, aleurodidi, cocciniglie, cicaline, acari).

sacco di brave terriccio bio

Brave Terriccio Bio

Un substrato studiato per colture di eccellenza, ottenuto miscelando torbe nere e torbe bionde di qualità. Inoltre, apporta nutrimento e crea le condizioni ottimali per lo sviluppo delle micorrize.

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